Un gioiello raro (I Romanzi Classic) by Mary Balogh

Un gioiello raro (I Romanzi Classic) by Mary Balogh

autore:Mary Balogh [Balogh, Mary]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788852048388
Google: epA8AwAAQBAJ
editore: MONDADORI
pubblicato: 2014-04-01T22:00:00+00:00


10

Sir Gerald aveva terminato di occuparsi d’affari con il suo amministratore. Ma senza fretta. Non aveva mai fretta, quando c’era di mezzo il dovere. Comunque provò un impeto di felicità al pensiero di essere di nuovo libero, e tornò a casa di corsa in cerca di Priscilla. Lei non era in nessuna delle stanze in cui era solita stare durante il giorno, e neanche nel giardino d’inverno. Non era neppure nel roseto, come scoprì quando andò a dare un’occhiata. Doveva essere vicino al laghetto. Sembrava che fosse diventato il suo posto preferito.

Infatti era là, Stapleton se ne accorse mentre la raggiungeva a lunghi passi fra gli alberi. Il rosa del suo vestito contrastava con il verde degli alberi e dell’erba che la circondavano. Era seduta sul parapetto del ponticello e la sua immagine appariva riflessa fra le corolle delle ninfee, nell’acqua sottostante.

Gerald voleva stare con lei. Desiderava toccarla, sentirsi circondare da quella sua magia. Sorrise, quando si rese conto che Prissy l’aveva visto, e si affrettò a raggiungerla. E lei gli tese le mani appena comparve in fondo al ponte, in quel gesto di benvenuto che le era sempre stato caratteristico.

— Ti stavo aspettando. Sapevo che m’avresti trovato.

Qualcosa, che gli pareva stonato, lo fece sussultare. Un ricordo represso da tanto tempo.

Helena. La sua matrigna. La seconda moglie del padre, sposata esattamente un anno dopo la morte della prima. A quell’epoca lei aveva avuto diciannove anni, lui cinquantaquattro. E Gerald quattordici.

Helena. Talmente simile a Priss che lui fu impressionato dalla somiglianza. I suoi capelli avevano sfumature rossastre più intense di quelle di Priss ed erano più lunghi. Era stata un po’ più alta, forse, con una figura più formosa. Ma tanto simile a Priss. Sempre felice, pronta a rivolgere a tutti un sorriso, prodiga del proprio tempo e delle proprie attenzioni.

Era stata l’unica persona che suo padre avesse amato, Gerald lo aveva pensato spesso. Il genitore l’aveva adorata, coccolata, l’aveva coperta di doni. E Helena era sempre stata vivace e orgogliosa in sua presenza, benché avesse un marito tanto più vecchio e lei fosse nel pieno della sua giovinezza.

Gerald soffriva ancora quando il matrimonio era stato celebrato, incapace di accettare l’idea che sua madre aveva vissuto altri cinque anni dopo che lui l’aveva creduta morta, e si sentiva profondamente infelice perché pensava che lei non gli avesse mai voluto bene.

Helena prima aveva placato il suo dolore e, alla fine, l’aveva addirittura fatto scomparire. Per lui era stata un’amica più vecchia e più saggia che aveva riportato il sole nella sua esistenza. Aveva sempre trovato il tempo per conversare con lui, e prestare ascolto a tutte le frustrazioni represse, le incertezze, le speranze e i sogni di un ragazzo che stava crescendo. L’aveva protetto dalla mancanza di pazienza del padre nei suoi confronti. L’aveva aiutato negli studi, sedendogli accanto per ore mentre lui imparava a memoria poesia e storia, spiegandogli con incredibile premura certi argomenti di aritmetica che sfuggivano alla sua comprensione.

A poco a poco lui aveva cominciato a volerle bene. Profondamente.



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