La melodia del cuore (I Romanzi Introvabili) (Italian Edition) by Quinn Julia

autore:Quinn, Julia [Quinn, Julia]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852079535
editore: MONDADORI
pubblicato: 2017-04-11T00:00:00+00:00

13

Due giorni dopo avrebbe potuto strangolare tutta la popolazione del castello. Helen, Claire, i domestici, il marito… specialmente lui. Per farla breve, l’unica persona che non voleva strozzare era Judith, e giusto perché la poveretta aveva solo sei anni.

Il suo successo con i mezzadri si rivelò una vittoria effimera. Anzi, da quel momento tutto era andato di male in peggio. Assolutamente tutto. Tutti al castello la giudicavano un’incapace. Dolce e simpatica, ma imbranata e incapace. Ellie si sentiva impazzire.

Nel suo piccolo giardino d’inverno periva sempre qualcosa. Arrivando alla serra, Ellie tirava a indovinare quale pianta avesse raggiunto quel giorno il suo paradiso, in una specie di morboso giochetto mentale.

Poi c’era la faccenda dello stufato, che giusto per contraddirlo aveva voluto preparare al marito convinto che le contesse non sapessero cucinare. Risultò tanto salato che Charles si trovò con la faccia raggrinzita: non sarebbe riuscito a nascondere quell’espressione neanche se ci avesse provato, e non ci provò affatto. Cosa che irritò ancora di più la moglie.

Ellie dovette buttare via tutto, ma non lo mangiarono neppure i maiali.

— So bene che avevate tutta l’intenzione di cucinarlo perfettamente — aveva commentato Charles a tavola, nell’imbarazzo generale.

— E così ho fatto — sibilò Ellie digrignando i denti. Era un miracolo, anzi, che non se li fosse ancora ridotti in polvere.

— Forse avete fatto confusione fra il sale e qualche altra spezia.

— So benissimo com’è fatto il sale — ribatté alterata.

— Ellie — intervenne Claire melliflua. — Lo stufato è un pochettino troppo salato. Questo lo vedi anche tu.

— Tu — sbottò Ellie, puntando l’indice teso in direzione della ragazzina — basta parlarmi come se io fossi una bambina idiota. Ne ho abbastanza.

— Devi aver capito male.

— Qui dentro c’è una sola cosa da capire e una sola persona che deve capire qualcosa. — A questo punto Ellie stava sputando fiamme e tutti i commensali stavano sulle spine.

— Ho sposato tuo cugino — proseguì Ellie. — Non importa se ti fa piacere, non importa se fa piacere a lui, non importa nemmeno se piace a me. L’ho sposato e punto. — Sembrava che Claire volesse protestare per la sfuriata, così Ellie riprese fiato e aggiunse: — L’ultima volta che ho consultato le leggi del paese e della Chiesa d’Inghilterra, il matrimonio era per sempre. Sicché sarà meglio che ti abitui alla mia presenza al castello, perché non ho intenzione di andarmene.

Charles aveva cominciato ad applaudire, ma Ellie era ancora così infuriata con lui per il suo commento sul sale che si limitò a guardarlo con aria torva. E subito dopo, temendo di arrivare a mettere le mani addosso a qualcuno se fosse restata in quella stanza un minuto di più, guadagnò l’uscita a passi decisi.

Suo marito la seguì subito e la chiamò: — Eleanor, aspettate!

Malgrado tutto, lei si voltò ad aspettarlo, ma non prima di aver raggiunto il vestibolo dove il resto della famiglia non avrebbe potuto assistere alla sua umiliazione. L’aveva chiamata Eleanor: cattivo segno. — Che volete? — chiese aggressiva.

— Avete detto una cosa, a tavola — cominciò a dire lui.

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