Due cuori all'orizzonte (I Romanzi Classic) by Carla Kelly & Maria Luisa Cesa Bianchi

Due cuori all'orizzonte (I Romanzi Classic) by Carla Kelly & Maria Luisa Cesa Bianchi

autore:Carla Kelly & Maria Luisa Cesa Bianchi [Kelly, Carla & Bianchi, Maria Luisa Cesa]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852080104
editore: MONDADORI
pubblicato: 2017-05-05T22:00:00+00:00


19

Il vecchio Joaquín Muñoz grida per l’ingiustizia subita

Affamato, ma non volendo interrompere il lavoro a maglia di sua moglie, Marco continuò a passare in rassegna il mucchio di documenti sulla sua scrivania. Nessun altro a Double Cross, eccetto Paloma, sapeva leggere e scrivere, ma lui aveva sempre incoraggiato i vicini a inviargli appunti o a passare personalmente, se avevano bisogno dei suoi servigi. Molti di loro non sapevano leggere, e ricorrevano a padre Francisco che era diventato lo scrivano di Santa Maria, e del quale aveva imparato a riconoscere la grafia.

Poiché era stato via dagli inizi di settembre ed era quasi novembre, c’erano molti foglietti, perlopiù di padre Francisco, con messaggi brevi e quasi ermetici; la carta scarseggiava. Era la solita lista: bestiame mancante, bestiame ritrovato, vicini che si contendevano il diritto sul fieno, truffe sull’irrigazione, coltelli da tavola d’argento spariti. Sapeva che la maggior parte dei problemi era probabilmente già stata risolta settimane addietro durante la sua assenza, molti alla maniera di obedezco pero no cumplo, “obbedisco ma non posso conformarmi”. Tuttavia era il loro ispettore, e piccole lamentele giustificavano una visita a ogni querelante. Sarebbe stata una buona opportunità per Paloma di incontrare i suoi vicini.

Con il mento appoggiato sulla mano, la osservava continuare a sferruzzare le pantofole che Felicia aveva incominciato tanti anni prima. Sorrise quando iniziò a canticchiare, e si ripromise di parlare con Sancha e Perlita, la cocinera, quella sera stessa, per stabilire cosa si potesse fare perché Paloma mangiasse di più e mettesse su un po’ di peso. “Budino domani” pensò. “È un buon inizio e piace anche a me.” Perché il budino doveva essere riservato solo a occasioni speciali?

Concentrò di nuovo l’attenzione sul compito davanti a sé e sistemò la pila di lamentele in quelle provenienti da luoghi distanti e quelle di posti più vicini. Si lasciò quasi sfuggire il foglietto in fondo alla pila, la prima nota. La prese e in un attimo fu in grembo a Paloma. Lei gliela restituì, dopo un’occhiata che le fece corrugare la fronte. — Credevo di saper leggere — mormorò. — Che orribile grafia.

Lui non si curò di reprimere un grugnito. — Ricevo le lamentele più assurde da quest’uomo. — Girò il foglio di qua e di là, e poi lo lesse a voce alta. “I miei stivali sono spariti, rubati dagli indiani. Joaquín.”

— Oh, Dios — borbottò. — Sei mai stata perseguitata da qualcuno che ti pedina dappertutto, rovinandoti la vita, anche se ti confessi spesso, dicendo sempre la verità, vai a messa e vivi una vita irreprensibile, nei limiti possibili a un peccatore?

— Ricordi i miei parenti? — scherzò Paloma.

— Anche troppo bene. Un uomo simile è Joaquín Muñoz. Parla e parla quando lo si incontra a messa, o magari al mercato. Ho visto gente nascondersi dietro gli alberi per evitarlo.

— Ma tu non lo faresti mai — asserì Paloma.

— Sono colpevole come i miei vicini — le rispose allegramente lui. Posò il biglietto in cima al mucchio. — Andremo a trovarlo domani mattina, perché abita nelle vicinanze.



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