Le arti applicate by Serena Giordano

Le arti applicate by Serena Giordano

autore:Serena, Giordano [Giordano, Serena ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Musica e spettacolo, Universale Paperbacks il Mulino
ISBN: 9788815339638
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2018-08-15T00:00:00+00:00


La cesura a cui allude Dorfles riguarda un elemento scenico, il sipario. Nelle rappresentazioni del teatro greco il sipario non era che un semplice pezzo di stoffa appeso a un asse di legno retto da due pali e fissato con un sistema di fili e anelli. Tirando i fili la stoffa si apriva e chiudeva con un movimento orizzontale. Da allora, il sipario si è rivelato un elemento essenziale, proprio perché è l’incarnazione del patto tra attori e spettatori, grazie al quale la realtà è separata dalla finzione. Intorno a questo confine simbolico gli elementi scenici si sono evoluti. Vediamo adesso, in breve, come è avvenuto questo cambiamento che, naturalmente, ha influenzato la scenografia[9].

Nel teatro greco, costituito da pochi elementi (la scena, l’orchestra, o spazio del coro, e la cavea, o spazio del pubblico), la scena (che non è ancora una scenografia) è una struttura architettonica alle spalle degli attori in cui si aprono tre porte, per farli entrare e uscire. Il palcoscenico è una pedana, che può anche ruotare e spostarsi. L’orchestra, infine, è il luogo in cui agisce il coro, ma anche lo spazio in cui si nascondono le macchine sceniche, capaci di veri effetti speciali, come sollevare un attore facendolo volare o farlo salire dagli inferi. La scena, quindi, nasce come limite del palcoscenico e permette di nascondere ciò che il pubblico non deve vedere.

Con il teatro romano, alle tre porte si aggiungono decorazioni e stucchi che costituiscono una protoscenografia fissa. Quando la cavea e la scena si fondono in un’unica architettura ad anello, nasce qualcosa di simile al teatro come lo concepiamo oggi, ovvero un vero e proprio edificio, anche se ancora a cielo aperto[10]. Alle spalle della scena compare uno spazio più ampio che contiene le attrezzature e le macchine sceniche, il postscaenium. La scena, già decorata, è arricchita successivamente di parallelepipedi a tre facce disposti sui lati (ancora oggi usati, qualche volta, in teatro) che, girando su sé stessi, compongono più scenari (nel teatro greco, periaktoi). Nel Medioevo il teatro si trasferisce nelle piazze, nei cortili, sul sagrato delle chiese o in un qualunque altro spazio in cui le compagnie trovano le condizioni per recitare e ospitare il pubblico. Il repertorio, sacro o profano, si avvale di un apparato scenografico assai povero che si limita a qualche tela dipinta.

Si può cominciare a parlare di scenografia (e quindi di scenografi) con l’avvento del teatro rinascimentale, che utilizza le residenze di nobili e ricchi borghesi. Al centro esatto della cavea (spesso composta da gradoni in legno) si trova il posto d’onore destinato al principe o al mecenate. Il loro punto di vista è privilegiato, mentre chi siede lateralmente dispone (ancora oggi) di una visione parziale e distorta della scena. Sarà capitato anche ai lettori di questo libro di sedersi in un posto laterale della sala e sbirciare gli attori in attesa di entrare in scena o gli attrezzisti al lavoro. È un problema del teatro che non è mai stato risolto e che, se nel Rinascimento era funzionale a un’idea gerarchica di pubblico, oggi è solo un fastidio per gli scenografi.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.