Il malinteso della bellezza by Unknown

Il malinteso della bellezza by Unknown

autore:Unknown
La lingua: eng
Format: epub
editore: Meltemi
pubblicato: 2023-03-20T15:21:49+00:00


3.7. Truccate per sempre

Quello che c’è di più profondo

nell’essere umano è la pelle.

P. Valéry, L’idea fissa

“Perché le donne escono sempre truccate?” chiede un utente di Quora, la piattaforma forum Q&A che favorisce scambi fra curiosi ed esperti su qualunque argomento. “Si truccano per migliorare la loro immagine ma, soprattutto, avere uno sguardo magnetico atto a coinvolgere emotivamente e sessualmente il proprio uomo”, afferma tale Giancarmine. Chissà che non l’abbia pensata così anche Theresa Lynch197, una donna americana balzata agli onori della cronaca – e della rivista scientifica “Ophthalmology” – per non essersi struccata per ben 25 anni. Malgrado abbia quasi perso la vista e le concrezioni subcongiuntivali provocate dal raggrumarsi degli ingredienti cosmetici ben oltre le sue palpebre l’abbiano resa un caso studio, potremmo dire che, in un certo senso, ha fatto suo uno degli insegnamenti che ogni giorno ci vengono impartiti dalle immagini mediatiche femminili: quello di volti che non si presentano mai come Madre Natura li ha fatti.

“I volti delle donne adulte sono stati banditi dalla televisione. I volti delle donne mature sono scomparsi […]”198, scrive Lorella Zanardo ne Il corpo delle donne e, aggiungerei io, così occultati da sedimenti di belletti, non c’è traccia nemmeno dei volti struccati. Per citare un esempio, avete mai fatto caso alle telenovelas pomeridiane? La protagonista si alza dal letto perfettamente truccata, come se il make-up fosse parte di lei; l’aspetto curioso è che, lontano dalle telecamere, fra le pareti del salone di bellezza, questo è il sogno realizzabile di molte donne.

All’interno delle specialità del centro estetico genovese di Tiziana Mazzarino – TM Dermoestetica – spicca la dermopigmentazione per occhi, labbra e sopracciglia, una tecnica che, in poche parole, rende il make-up tatuato. Scorrendo il feed di Instagram alla voce PMU199, sono però venuta a conoscenza della possibilità di rendere insensibili allo struccante pure i disegni di nei, lentiggini, barba, baffi, basette, cuoio capelluto, areole mammarie e perfino rossori sulle guance, a emulare il blush. Che emula a sua volta il rossore delle gote dato dall’emotività.

Spessore e numero degli aghi, più sottili ed esigui, tipologia di pigmenti, atossici e bioassorbibili, permanenza del risultato, pari a qualche anno, fanno alzare più di un sopracciglio (letteralmente!) circa l’appropriatezza del termine “tattoo” che siamo abituati a considerare definitivo. Ma è lecito fare confusione, conferma Mazzarino, che chiarisce la differenza fra i due tipi di marchiatura della pelle:

Anni fa, lo chiamavano “trucco permanente” perché si utilizzava lo stesso pigmento dei tatuaggi corporei, più duraturo, appunto. Poi hanno formulato dei pigmenti appositi che sono in parte bioassorbibili, quindi eliminabili e dalla durata minore, a quel punto è nata la definizione di “trucco semipermanente”.200

Iperrealismo, sfumatura, effetto “pixel”, tecnica “pelo a pelo” che emula sopracciglia naturali, talvolta prevedendo perfino peli “disordinati”, sono solo una manciata di tecniche per incidere la carne, in una fusione ingannevole fra vista e tatto che genera in chi guarda un’irrefrenabile necessità di toccare. Addentrarsi nei meandri del make-up semipermanente restituisce la certezza che si tratti di un mondo in continua espansione, il cui fervore,



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