La vespa nell’ambra by Emma Pomilio

La vespa nell’ambra by Emma Pomilio

autore:Emma Pomilio [Pomilio, Emma]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852063664
editore: Mondadori
pubblicato: 2018-01-10T16:00:00+00:00


Capitolo X

A Priscilla Roma d’inverno piaceva poco, per il fatto di dover stare quasi sempre al buio, in casa. In realtà il suo studio era abbastanza luminoso. Nell’ampia finestra che dava sull’orto gli spazi della grata erano stati chiusi con sottili lastre di mica, lusso pagato da Volumnio, perché di certo lei non avrebbe potuto far spogliare le pazienti con la finestra aperta, né lavorare tutto il giorno alla luce delle lampade. Ma d’estate, quando si potevano spalancare le porte, da cui entravano a fiotti luce e aria, era tutto diverso, e lei desiderava il ritorno del caldo.

Uscita la paziente aprì un attimo la porta sull’orto per far entrare un po’ d’aria pulita. Voleva respirare, si sentiva oppressa. Era preoccupata, annichilita dalle chiacchiere che circolavano su Virginia, delle quali si sentiva responsabile per la maldestra azione della sua assistente, ma soprattutto di Citeride, che era parte in causa ed era stata sopraffatta dal rancore. Per non nuocere, non avrebbe dovuto conoscere gli sviluppi delle indagini.

A peggiorare il suo stato d’animo, Priscilla ricevette una visita che la impensierì particolarmente: nell’orto, seduto sulla panca dove di solito sedeva Citeride, trovò il tribuno Fabio a braccia conserte, con espressione impenetrabile. Una guardia stazionava vicino al cancello.

«Ti devo parlare, Volumnia Priscilla» disse lui.

«Vengo subito. Sarà bene che lo facciamo qui fuori, in questa casa non c’è uno spazio per ricevere gli ospiti» spiegò. «È tutto occupato dai malati, dalla farmacia, dalla sala operatoria e dalle stanze delle mie discepole. Ormai anche il tablinum, nella parte privata, è spesso occupato...» Si rese conto di aver parlato troppo.

Fabio non aveva tempo da perdere in convenevoli. «Ma certo. È nell’orto di Priscilla che si decidono gli affari dell’Urbe» disse in tono sarcastico. «So benissimo che i traffici riguardanti le indagini in cui ti sei immischiata si svolgono in questo orto, perciò, se è qui che vuoi parlarmi, confido che tu voglia rivelarmi cose importanti.»

Priscilla era interdetta, non rispose, rimase con le labbra serrate, ma riprese presto un perfetto controllo di sé.

«Vorrei sapere che c’entri tu, saggia Priscilla, in tutta questa storia di Virginia e di Valerio» continuò il tribuno con più garbo.

«Virginia e Valerio?! Prima bisognerebbe sapere di quale Virginia si tratta, poiché sono tante nell’Urbe, e poi cosa ha a che fare Virginia con Valerio» puntualizzò Priscilla.

«Spero che sia tu a rivelarmi queste cose» disse il tribuno. «Sei stata vista in qualunque posto collegato all’assassinio di Terenzio. A casa di Glicera, sia in occasione della morte di Terenzio che di Glicera, a casa dei liberti strangolati, a casa di Valerio, dove poi è stato scoperto un morto. Citeride, amante di Valerio per anni, è stata vista entrare qui più spesso del solito...»

«Mi fai controllare?»

«È assodato che il magister equitum mi ha messo da parte. Eppure, se le cose andranno male, sarò io il capro espiatorio. Così sono venuto qui nella speranza che tu possa mettermi al corrente di qualcosa, per non farmi trovare del tutto impreparato di fronte all’Urbe, quando la situazione diventerà insostenibile. Ti assicuro che non lo dimenticherei.



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