Come la politica condiziona l'arte by Demetrio Paparoni

Come la politica condiziona l'arte by Demetrio Paparoni

autore:Demetrio Paparoni [Paparoni, Demetrio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2023-10-05T19:24:30+00:00


Io sono in prigione e ho paura per i miei figli e per me, ma lui, lui è libero, potrebbe fare a meno di dire bugie! Chi lo obbliga a parlare? Tutti loro, Hewlett, Johnson, Joliot-Curie, Picasso sono canaglie. Vivono in un mondo in cui vivere non sarà tanto semplice, ma si può dire la verità e lavorare, fare quello che si considera necessario. E lui fa la colomba della pace!5

Dopo la guerra la scena artistica era caratterizzata dalla scelta di campo di Picasso e di molti intellettuali a favore dell’Unione Sovietica, in contrapposizione al liberalismo e al capitalismo americano. Oggi sappiamo di quali crimini si è macchiata l’Unione Sovietica. Perché allora, alla luce di quanto è emerso sul contesto storico-politico di quegli anni, suscita giudizi negativi il solo sospetto che gli espressionisti astratti abbiano goduto del sostegno della CIA? Perché invece non suscitano altrettanto scandalo l’adesione di Picasso al comunismo anche in era stalinista, e i riconoscimenti ufficiali che ebbe dall’Unione Sovietica? La questione riguarda l’etica dell’artista e la sua autonomia dalla politica. Quel che è stato contestato agli espressionisti astratti è che, a differenza di Picasso, che difendeva espressamente la propria adesione al comunismo, non sostenevano la loro causa alla luce del sole. Mentre cioè Mosca premiava pubblicamente Picasso, Washington finanziava attraverso la CIA le mostre di quegli artisti che dovevano promuovere l’egemonia americana su scala mondiale. L’assenza di sotterfugi ha fatto sì che nessuno abbia messo in dubbio che Picasso dovesse il suo successo ai suoi meriti artistici. Sono stati in molti invece a ritenere che il successo degli espressionisti astratti sia stato favorito dal supporto economico dato loro dalla politica. E poiché l’accusa di essere stati aiutati dalla politica, per di più segretamente, suona come un’infamia, per restituire un’aura d’innocenza agli espressionisti astratti si è molto insistito sul fatto che essi fossero all’oscuro di quanto stava accadendo.

Il percorso politico di Picasso e le strategie occulte della CIA nel sostenere gli espressionisti astratti aiutano a mettere a fuoco la differenza sostanziale fra i metodi adottati nell’URSS e quelli in atto negli USA, con l’eccezione del periodo che va dal 1950 al 1954, segnato dalla politica liberticida del senatore Joseph McCarthy. Contrariamente a quanto accadde in Unione Sovietica, dove il partito ingiunse le sue linee guida al mondo della cultura, negli Stati Uniti non ci sono state vere e proprie imposizioni agli artisti, non si è fatto cioè dell’Espressionismo astratto un’estetica di Stato. Ma sappiamo anche che, dopo il 1954, al fine di evitare che il confronto tra i pittori statunitensi e quelli sovietici avvenisse sul terreno del Realismo, negli USA si preferì privilegiare la promozione degli espressionisti astratti. A tal proposito i pittori realisti hanno più volte protestato contro il MoMA e il Whitney, accusandoli di influenzare con la loro autorevolezza il giudizio sull’arte a vantaggio dell’Espressionismo astratto. Il 22 aprile 1960 ebbe luogo una manifestazione di protesta davanti al MoMA – non fu la sola – organizzata dai pittori che ruotavano attorno a Reality. A Journal



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