Un Duca in Fuga (I Romanzi Classic) by Julie Anne Long & Giuliano Claudio Acunzoli

Un Duca in Fuga (I Romanzi Classic) by Julie Anne Long & Giuliano Claudio Acunzoli

autore:Julie Anne Long & Giuliano Claudio Acunzoli [Long, Julie Anne & Acunzoli, Giuliano Claudio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Romance, General
ISBN: 9788852047855
Google: 0DXrAgAAQBAJ
Barnesnoble:
editore: MONDADORI
pubblicato: 2009-12-01T23:00:00+00:00


12

— Ha un grande successo, non pensate? Lorelei è come un diamante da incastonare.

Lady Tremaine rivolse quelle parole orgogliose alla duchessa di Dunbrooke mentre osservavano Lorelei volteggiare tra le braccia del visconte Grayson, uno dei tanti titolati gentiluomini in cerca di una moglie. Il visconte sembrava alticcio, ma aveva un occhio strabico e questo avrebbe conferito a chiunque un’aria inebriata.

Cordelia piegò le labbra in un sorriso d’assenso, uno dei tanti distribuiti in quei giorni a destra e a manca. Lady Tremaine, però, si stava rivelando una speciale forma di tortura. Da quando era diventata duchessa non si era più sentita costretta a sopportare la noia. Non appena cominciava a sbadigliare cambiava gruppo, si dirigeva verso un tavolo da gioco oppure passava dal buffet, muovendosi per lo stesso motivo per cui agitava il ventaglio: per evitare di soffocare.

Purtroppo, se voleva tenere i Tremaine sotto controllo doveva sopportare quella donna che le ricordava sempre più un mediocre soprano capace di cantare un’opera soltanto: Lorelei, la sua bellezza, il suo fascino, il suo successo, i suoi spasimanti, le sue prospettive. Ormai le veniva l’emicrania anche solo a sentirla parlare e cominciava a temere che presto i nervi le sarebbero saltati come le corde troppo tese di un violino. Forse doveva fingere un mal di testa e tornare a casa, finalmente sola e libera di...

Di cosa? Di pensare a quel maledetto medaglione? Gli uomini di Hutchins avevano interrogato il titolare di un banco di pegni a Sheep’s Haven, quel buco dimenticato da Dio così vicino alla Scozia e alla gelida tenuta dei Dunbrooke, Keighley Park, da darle i brividi anche solo a pensarci. Il grasso strozzino aveva detto che sì, un uomo dai tipici tratti dei Dunbrooke si era presentato con il medaglione in mano cercando di venderlo. Ma non appena saputo che il ritratto era quello della duchessa aveva cambiato idea, pagando in contanti ciò che cercava.

Il medaglione non importava più, ormai. O meglio, la sua importanza impallidiva rispetto a quella dell’uomo che ne era in possesso. Un uomo che viaggiava con Rebecca Tremaine e che aveva gli occhi scuri punteggiati di macchioline dorate.

E lei... ah, che stupida continuava a dimostrarsi! Quando aveva appreso che Roarke voleva scambiare quel medaglione con pentole, provviste e un dannato libro, una feroce delusione le aveva stretto il cuore. Credeva di essere immune ormai da quel sentimento, di essere andata oltre la pena che le emozioni potevano portare.

Recitare per cinque anni la parte dello stalliere in modo convincente richiedeva astuzia, calcolo e una buona dose di autocontrollo per evitare che la raffinata educazione di un nobile emergesse, rivelando la messinscena. Lei lo sapeva bene quanto Roarke, perché aveva allestito esattamente la stessa commedia, anche se all’inverso, per lo stesso numero di anni. Inoltre c’era la faccenda della rendita che Melbers gli versava ogni anno. Melbers, il caro, vecchio procuratore di famiglia, aveva tradito tutti loro. In qualche modo Roarke doveva averlo contattato al suo ritorno in Inghilterra dopo Waterloo. Si era ricordato di quel manichino, ma non di lei.



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