I capricci del duca (Italian Edition) by Dickson Helen

I capricci del duca (Italian Edition) by Dickson Helen

autore:Dickson, Helen [Dickson, Helen]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858910597
editore: Harlequin Mondadori
pubblicato: 2013-04-21T22:00:00+00:00


6

Mentre la vettura si avvicinava alla casa, il proprietario di Arden House aveva deciso di mettere mano a tutto ciò che aveva trascurato troppo a lungo, questioni spiacevoli che evocavano ricordi che preferiva dimenticare.

C’erano molti oggetti che avrebbe voluto eliminare: articoli femminili, che non erano di alcun interesse per lui. Seguito dai lacchè, passò di stanza in stanza, dando istruzioni di rimuovere questo o quello, con l’incarico di trasportare ogni cosa alla più vicina casa d’aste.

Il compito lo aveva messo in una pessima condizione di spirito e, mentre la mattinata scorreva, il suo umore era andato sempre più peggiorando. Nel momento in cui uno dei domestici annunciò che una carrozza era arrivata davanti alla casa, era decisamente arrabbiato. «Chi diavolo...?» borbottò.

Guardando attraverso la porta aperta, non poté credere ai suoi occhi quando vide Marietta all’interno della vettura. Poi si ricordò che quella giovane aveva la tendenza a condursi in maniera imprevedibile, quindi uscì all’esterno per riceverla.

«Miss Westwood» l’apostrofò, e dal tono della voce parve più una domanda che un saluto. «Siete una continua fonte di sorprese. Cosa ci fate qui... e senza Lady Wingrove?»

Sforzandosi di ignorare il fremito nello stomaco, lei incrociò il suo sguardo arrogante. L’aria era satura della sua presenza. Inaspettatamente, si ritrovò vittima di un assurdo attacco di timidezza. Un’ondata di familiare eccitazione l’ammutolì.

Dopo qualche istante di silenzio, Max allungò la mano per aiutarla a scendere dalla vettura. Lei era fin troppo consapevole delle forti braccia lasciate scoperte dalle maniche arrotolate fino ai gomiti, della piccola porzione di torace esposto dal colletto aperto della camicia bianca. Appariva in disordine, gli ondulati capelli neri gli si arricciavano attorno al collo. A distanza ravvicinata, la sua bellezza sembrava più pronunciata e la robustezza del suo petto sotto la camicia le ricordò con forza quanto fosse potente quel corpo.

Tornando allo scopo della visita, gli rivolse un sorriso incantevole, mentre i suoi nervi stridevano come campanelle a vento sotto un uragano. «Potreste mostrarvi compiaciuto di vedermi» ribatté, accettando la sua mano e scendendo dalla carrozza.

«Avete preso una scandalosa iniziativa, venendo qui. Rischiate di compromettere la vostra reputazione» affermò Max, gelido, fissandola con una terrificante fermezza e un bagliore duro nello sguardo.

«So che è sconveniente, per una giovane gentildonna, far visita un gentiluomo nella sua casa e a quest’ora, ma vorrei parlare con voi e preferirei farlo in privato, piuttosto che nella confusione di Grafton, con il rischio di essere udita da mia nonna.»

«Capisco. Suona inquietante.» Lo schietto senso dell’umorismo di Marietta e il rifiuto di conformarsi ai dettami della società erano come una boccata d’aria fresca in una stanza soffocante, all’aprirsi delle finestre. Con sguardo distaccato, notò come il sole alle spalle le illuminasse i caldi capelli color mogano. «Venite dentro.»

Marietta si fece da parte mentre un lacchè usciva dalla casa trasportando una delicata poltrona da signora e piazzandola sul terreno accanto ad altri pezzi di arredo. «Ma voi siete occupato.»

Il sorriso sardonico che rimpiazzò all’istante lo sguardo arrogante di lui non la fece sentire meglio.

Non poteva saperlo, ma Max stava ridendo di se stesso.



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