Le impronte del signor Neanderthal by Unknown

Le impronte del signor Neanderthal by Unknown

autore:Unknown
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2023-04-04T00:00:00+00:00


La super immunità dei pipistrelli

Da qualche tempo i pipistrelli non godono di buona fama ma, a pensarci bene, sono necessari all’ecosistema come poco d’altro nel mondo animale. Un po’ perché liberano le piante dai parassiti, ma ancor di più perché si nutrono di insetti – le zanzare per esempio – che sono causa di malattie e di morte, e poi aiutano a disperdere i semi sui terreni e a fertilizzare. Fanno tanto per noi e per il nostro benessere, ma li devi lasciare in pace.

Di pipistrelli ce ne sono 1400 specie diverse, distribuite in tutti i continenti, a eccezione dell’Antartide; le isole dell’Oceano Indiano occidentale, invece, sono la quintessenza della biodiversità con almeno 50 specie di pipistrelli. Si tratta di aree geografiche un po’ magiche e certo uniche per chi voglia studiare le abitudini di questi piccoli mammiferi: dove vivono, cosa fanno di giorno e di notte, ma anche quanti e quali sono i virus che vivono con loro e che per l’uomo possono essere letali mentre i pipistrelli, che ce li hanno addosso e se li portano in giro, non si ammalano mai.

Come si spiega? È come se avessero una super immunità, qualcosa che a noi uomini di oggi farebbe di certo molto comodo. Questa è una, anche se non la sola ragione per discutere di pipistrelli proprio di questi tempi e per studiarli più di quanto non sia stato fatto finora; se riuscissimo a capire il segreto dell’immunità dei pipistrelli e del perché il loro sistema immunitario tiene sotto controllo i coronavirus senza fare una piega, mentre il nostro nel cercare di difenderci dal virus ci distrugge i polmoni, per non dire il cuore, i reni, il fegato, avremmo risolto il problema di questa terribile pandemia.

Ma andiamo con ordine: i coronavirus convivono con i pipistrelli da milioni di anni, incluso, certamente, ma non solo, il SARS-CoV-2, quello del Covid-19. Quest’ultimo non è il primo coronavirus dei pipistrelli che arriva all’uomo e trasmette malattie: prima c’è stato quello della SARS nel 2003 che ha causato più di ottomila casi e quasi ottocento morti e poi nel 2012 sempre dai pipistrelli è arrivato il coronavirus della MERS – la Sindrome respiratoria del Middle East – che ha infettato duemilacinquecento persone uccidendone una su tre. Ci sono sempre ospiti intermedi tra i coronavirus dei pipistrelli e l’uomo. Nel caso della MERS dal pipistrello il virus prima di arrivare all’uomo infettava i cammelli. Col SARS-CoV-2 ci sono di mezzo il pangolino e forse lo zibetto (anche se di questo non siamo ancora del tutto sicuri).

Ce ne sono tanti altri di coronavirus che vivono con i pipistrelli. Léa Joffrin dell’Université de la Réunion li ha studiati insieme ad altri scienziati di Madagascar, Sudafrica, Mauritius, Seychelles e Mozambico, proprio in quelle isole:40 si sono messi in testa di dedicare le loro ricerche ai coronavirus dei pipistrelli, non solo SARS e MERS ma anche tutti gli altri. L’obiettivo era quello di spiegare il rapporto che c’è fra i pipistrelli e i loro virus, e perché se questi virus ce li hanno addosso da milioni di anni non si ammalano e noi sì.



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