L'invasione degli Skaar by Terry Brooks

L'invasione degli Skaar by Terry Brooks

autore:Terry Brooks [Brooks, Terry]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantasy
ISBN: 9788852094897
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-05-20T22:00:00+00:00


18

Quando Tarsha si svegliò, il cielo era scuro e minaccioso. Grandi nuvole si stavano accumulando all’orizzonte e l’aria odorava di pioggia: si capiva che era in arrivo un temporale. Rimase distesa a letto per un po’, sforzandosi di rammentare che cosa era successo e perché si trovava lì. A un certo punto si era alzata ed era uscita, ma…

I ricordi la inondarono.

Tavo.

Era andata fuori quando aveva sentito la voce del fratello. Aveva tentato di ragionare con lui, ma invano. Tavo non era più in sé e l’aveva attaccata con il Canto Magico. Aveva cercato di farle del male, di sopraffarla con la forza della sua rabbia. Lei era stata costretta a combattere, perché non aveva alternative, ma alla fine le sue difese avevano ceduto e si era accasciata al suolo.

Dopo di che, il buio più totale.

Però sapeva per certo che lui aveva cercato di ucciderla.

Le sembrava impossibile essere ancora viva. Si guardò attorno con gli occhi appannati. Era in camera sua. Probabilmente l’aveva portata lì Clizia, dopo aver fermato Tavo. Tarsha le aveva detto di non immischiarsi, che quella era una battaglia che doveva combattere da sola per riconciliarsi con il fratello.

Era stata una pessima decisione, perché chiaramente non si era dimostrata all’altezza.

Non aveva idea di quanto tempo fosse passato da allora.

Cercò di alzarsi e non ci riuscì. Gli arti pesavano come se fossero di piombo. Dapprima pensò che fosse solo una conseguenza del combattimento. Ma, dopo diversi tentativi, si rese conto che il corpo non le obbediva. Era totalmente inerte.

Eppure non avvertiva dolore e non era paralizzata. Semplicemente, non riusciva a muoversi.

L’istinto le suggerì che, se si trovava in quello stato, era per colpa di Clizia. Le tornarono in mente le parole di Drisker per metterla in guardia. La vecchia era pericolosa e avrebbe cercato di sfruttarla.

«Clizia» sibilò piano e a malapena riconobbe la propria voce.

Qualche secondo dopo, Clizia Porse entrò nella sua camera e si sedette sul letto accanto a lei. «Finalmente sei sveglia» disse con un sorrisino.

«Che cosa… mi… hai fatto?»

La vecchia si strinse nelle spalle. «Quello che era necessario per salvarti la vita. Tuo fratello voleva ammazzarti, perciò ho dovuto convincerlo a non farlo, suggerendogli di usarti per altri scopi. Ho mentito, naturalmente. L’ho indotto a credere che lo aiuterò ad affinare la sua magia, in modo da tenerlo sotto controllo. Ho dovuto acconsentire a somministrarti una pozione per immobilizzarti, così si è convinto che non stavo cercando di farti scappare… anche se è questa la mia intenzione. Poi ha convenuto che aveva bisogno di riposo. Ho usato un incantesimo del sonno, e al momento sta ancora dormendo.»

“Mente” pensò subito Tarsha, ma le rivolse un cenno d’assenso. «Che giorno è?»

«Quello successivo al tuo combattimento con Tavo.» Clizia si interruppe prima di aggiungere: «Tu hai ereditato il Canto Magico, non è vero, Tarsha? Ecco perché Drisker ti ha accettata come allieva. Possiedi una magia potente. Me l’avresti dovuto dire prima».

«Ora… lo… so.»

«Davvero? Chissà… Sei una ragazza caparbia a cui piace fare di testa sua. Immagino che avrai dato del filo da torcere anche a Drisker.



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