Iron Gold by Pierce Brown

Iron Gold by Pierce Brown

autore:Pierce Brown
La lingua: ita
Format: azw3, epub, mobi
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Una settimana e mezzo dopo il mio primo incontro con il coniglio, Kobachi finisce il suo lavoretto su misura con quattro giorni di ritardo, e tre prima dell’evento. È una rottura, perché mi ha incasinato la tabella di marcia. Il problema non sarebbe così grosso se non fosse per l’improvviso innalzarsi del livello di sicurezza a Hyperion. È successo qualcosa, qualcosa che non vogliono far sapere al grande pubblico. Dall’HC nessuna notizia. Niente a parte la guerra politica tra gli Ottimati della Sovrana e la Vox Populi che si tirano frecciate via stampa su chi possa rivendicare il merito della Pace. Metà della flotta sta tornando a casa da Mercurio, così dicono i commentatori, perché il Senato ha il terrore che il Mietitore raduni l’Armada intera e torni a dissolvere il loro potere. Nel frattempo siamo in marcia forzata per ritoccare il nostro piano in modo che l’inasprimento della sicurezza non mandi a monte tutto il nostro duro lavoro.

Kobachi sta apportando qualche modifica dell’ultimo minuto, chino come uno ierofante miope sul suo tavolo da lavoro. Io mi rilasso i nervi fumando mezzo pacchetto di incensori in una sdrucita poltrona formaApt. Sfoglio la corrispondenza proveniente dai collaboratori sul mio datapad fantasma, il decimo nell’ultimo mese. Anche se uso operatori autonomi del Sindacato, tutto deve essere frammentato perché nessun mercenario possa puntare un dito nella mia direzione se la faccenda ci dovesse scoppiare tra le mani. Il che, nonostante l’accuratezza del mio piano, pare essere comunque l’esito verso cui stiamo precipitando. Mi sembra di essere l’unico che ne è cosciente. Cyra e Dano sono entrambi inebriati dall’eccitazione di tutta quella nuova attrezzatura, mentre Volga tiene il broncio come se qualcuno le avesse rubato il suo giocattolo preferito. Ogni volta che le chiedo come sta, fa un sorriso coraggioso e dice che non è niente. Conoscendola, nutre dei ripensamenti. Ma i dubbi non le hanno mai impedito di seguirmi.

Sorrido vedendo un messaggio dalla bestiona Ossidiana in persona: Gorgo ha il pozzograv. Che mi venga un colpo. Mi sento come un bambino che ha desiderato una lucertola e si ritrova un drago appollaiato nel cortile.

Guardo il mio orologio. Devo incontrare il coniglio al parco Aristotele alle due del pomeriggio, ed è quasi l’una. Cyra e Dano volevano che lasciassi l’impianto alla ragazza il primo giorno. Temevano che non fossi abbastanza affascinante da assicurarmi di rivederla. Troppe variabili, dicevano. Cyra conosce i computer, e Dano conosce la geometria, ma la condizione umana lasciatela a me.

Dall’ultima volta che l’ho vista ci siamo scritti. All’inizio è stato facile. Ci siamo scambiati battute, pensieri sull’arroganza dei residenti ingioiellati della Luna. I primi messaggi mi annoiavano. Era solo una bambina che si rendeva conto di poter sbeffeggiare il mondo. Mi aspettavo che il vetriolo continuasse a colare. Invece più prendeva confidenza, più diventava gentile, e più diventa pesante il fardello nero e contorto nel mio stomaco. Per certi aspetti mi ricorda Trigg. Una provinciale dal cuore d’oro che si trova a orientarsi nella grande città marcia; ed ecco a voi il sottoscritto, il comitato di accoglienza.



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