Le Figlie Del Libro Perduto by Katherine Howe

autore:Katherine Howe [Howe, Katherine]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788862563666
pubblicato: 0100-12-31T23:00:00+00:00

«È bellissima. È antica?» chiese, rigirando la chiave nella luce calda del bar.

Connie non disse nulla. Mentre si portava alle labbra il pesante bicchiere, una goccia di liquore traboccò dall'orlo, e lei sollevò l'altra mano per reggere il bicchiere che tremava, prima che Janine se ne accorgesse.

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LA VOLVO FRENÒ CON UN SUONO STRIDULO, E UNA GROSSA goccia di pioggia atterrò sul parabrezza. Connie si fermò un attimo, premendosi la mano sul petto e sentendo il cuore che batteva a un ritmo regolare, come un velocista che dopo uno scatto si ferma a riposare, ansimando, contro un albero.

Aveva raccontato a Janine Silva dello strano simbolo circolare marchiato a fuoco sulla sua porta, e lei aveva reagito con sorpresa e preoccupazione. In che senso, a fuoco? Chi mai avrebbe potuto distruggere la porta di sua nonna? Che cosa aveva detto la polizia? Be', lei aveva sporto denuncia.

Probabilmente non c'era nient'altro da fare. Ma doveva essere snervante, soprattutto perché Connie viveva lì da sola. Si sentiva al sicuro?

Connie guardò cupamente fuori dal finestrino la vetrina dall'altra parte della strada. Qualche altro gocciolone di pioggia cade sul cofano e sul tettuccio, piombando sul metallo e rotolando giù per il vetro, lasciando tracce simili a quelle di una lumaca. Naturalmente il cerchio, con le sue volute di fumo che ancora uscivano dalle cicatrici nere nel legno, sottolineava il problema del perché in modo ancora più acuto.

Durante le ore passate nel salotto dopo che i poliziotti se ne furono andati, con Sam che si alzava a intervalli regolari per illuminare con la torcia il giardino dalla finestra, non era emersa alcuna risposta. La polizia ha ragione, sono solo dei ragazzini balordi di Salem, aveva detto Liz. Ma la spiegazione non soddisfaceva nessuno.

Visto che non riuscivano a immaginare il motivo dell'apparizione del cerchio, spostarono l'attenzione sul suo possibile significato. «Dio è il mio aiutante» tradusse Liz, insieme alle lettere greche alfa e omega, forse un'altra indicazione del divino, che sia l'inizio della fine. Ma poi c'era la parola Agla, la bizzarra disposizione dei tratteggi...

chiaramente doveva significare qualcosa, ma non avevano idea di cosa. Infine, esauste per la tensione e la paura, lei e Liz si erano ritirate nel grande letto a baldacchino al piano di sopra, e non avevano protestato quando Sam aveva insistito per restare a fare la guardia sulla poltrona accanto al fuoco, torcia alla mano, mentre l'alba cominciava a rischiarare il cielo. Connie rabbrividì al ricordo mentre un tuono brontolava basso sopra la sua testa, simile a una bestia o un mostro in agguato tre traverse più avanti.

Il debole gong suonò quando Connie aprì la porta del Giardino di Lilith: Erbe e Tesori Magici, dove la stessa donna con gli orecchini, stavolta con i capelli raccolti in uno chignon gigantesco in cima alla testa, metteva in ordine delle ricevute sul piano di vetro del bancone.

«Gioioso... dì» disse, riconoscendo Connie, e chiuse il libro che aveva davanti, con la copertina all'ingiù.

«Che vuol dire Agla?» domandò Connie senza mezzi termini, le mani piantate sui fianchi. Quanto

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