Cantoni Doriana - 2016 - Profumava di viole by Cantoni Doriana

Cantoni Doriana - 2016 - Profumava di viole by Cantoni Doriana

autore:Cantoni Doriana [Cantoni Doriana]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9781539748748
Google: FnMVvgAACAAJ
editore: CreateSpace
pubblicato: 2016-10-25T22:00:00+00:00


Quella notte nell'albergo ai limiti del bosco quasi nessuno aveva dormito, un piccolo drappello di persone le cui identità dovevano rimanere nascoste agli occhi del mondo di fuori era arrivato protetto dal buio e senza fare rumore aveva salito le scale fino al secondo piano, dove una figura torva li stava attendendo per far loro passare la soglia. Tanta era stata l'eccitazione per la notizia ricevuta poche ore prima che la figlia della traditrice era alla fine tornata, l'avevano saputo da fonte sicura attraverso un messaggio in codice recapitato da mani fidate ed ora erano venuti a chiedere istruzioni.

Nessuno di loro poteva agire senza prima consultare la Madre, era una regola che si erano imposti all'inizio e che li aveva salvati dalla rovina quando il loro segreto era stato quasi svelato. Sulle questioni minori spesso venivano delegati i Vicari che illustravano il volere supremo in biglietti riportanti sulla busta una scritta viola “Il circolo” perché alla fine era quello che erano, un circolo estremamente privato, ma per le faccende importanti tutti avrebbero dovuto essere presenti ed ascoltare il volere di colei che li guidava.

Passata la porta in ferro battuto che conduceva all'ala privata del secondo piano erano entrati uno ad uno in un grande locale alla sinistra del corridoio, una camera con strette finestre rinchiuse da spesse tende nere, tappeti dai disegni orientali che ricoprivano interamente il pavimento e pareti in legno scuro da cui si stagliavano a distanze simmetriche lampade che simili a candelabri antichi emettevano una luce fioca bastante a rischiarare a malapena il suo perimetro.

L'ambiente era spoglio, senza alcun mobilio se si escludevano quattro grandi dipinti affissi ognuno ad una parete, tre di loro rappresentavano le arpie conosciute mentre il quarto situato sulla parete di fronte alla porta era il più grande ed inquietante di tutti perché riproduceva un enorme demone, con corna di caprone e un forcone nella mano sinistra, che sorrideva seduto su un trono fatto di ossa allungando l'altro braccio con la mano aguzza protesa come per ghermire chi lo guardasse.

Al centro della stanza, proprio davanti a quel quadro, si trovava un enorme altare, lungo quasi due metri, in granito bianco, su cui era appoggiato un pesante libro dalle pagine ingiallite lasciato aperto quasi a metà, al lato sinistro c'era una coppa in argento, finemente incisa nella parte visibile con l'immagine di un triangolo, mentre all'altra estremità un piccolo braciere che bruciava dell'incenso.

I partecipanti a quella riunione non erano vestiti in modo particolare, ma portavano ugualmente sopra agli abiti un lungo mantello che lasciava scoperta solo parte del viso, si conoscevano tutti bene e nessuno di loro era propenso alla ritualità di solito attribuita alle sette segrete, se non per quel saluto iniziale quando venivano chiamati a raccolta tutti insieme. Alcuni di loro avevano anche pensato in passato, senza mai confessarlo a nessuno degli altri confratelli, che alcune delle cose che gli era stato richiesto di fare, come tagliarsi il palmo della mano per fare scorrere il sangue in una coppa da cui poi



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