Il gorilla ce l'ha piccolo [Estratto Gratuito] (Italian Edition) by Vincenzo Venuto

Il gorilla ce l'ha piccolo [Estratto Gratuito] (Italian Edition) by Vincenzo Venuto

autore:Vincenzo Venuto [Venuto, Vincenzo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788830519923
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 2020-07-20T04:00:00+00:00


Un altro parametro che utilizzano le femmine per scovare i geni migliori è l’età. Facile essere belli e forti a vent’anni, un po’ più difficile a cinquantaquattro… quest’anno cinquantacinque. Scherzi a parte, il brizzolato attizza, e non solo la femmina umana, perché se un maschio maturo è ancora nel pieno delle forze e attira l’attenzione significa che i suoi geni sono di prima qualità.

Alcune femmine però hanno strategie diverse da quelle dei pavoni e dei pesci palla; invece di puntare sui geni migliori obbligano il maschio a spendere tanto quanto loro, e qualche volta più di loro, nella riproduzione.

Un giorno in Uganda stavamo filmando gli ippopotami e nell’ansa di un fiume. Dove l’acqua scorreva lenta e il fondale era basso, una femmina aveva appena partorito un cucciolo. Tutta la troupe era concentrata a riprendere la mamma e il suo piccolo, ma c’era qualcosa che distoglieva il mio sguardo.

Sul ramoscello di un albero proprio sopra l’acqua un maschio di uccello tessitore gendarme (Ploceus cucullatus) stava intrecciando un nido con dei fili d’erba. Mi rendo conto che è da malati distogliere lo sguardo da un tenerissimo cucciolo di ippopotamo appena nato per osservare un uccellino giallo, con la testa nera, grande come un passero intento nel suo lavoro, ma il suo impegno era davvero coinvolgente e poi sentivo l’ansia da prestazione che quel piccolo uccelletto aveva in quel momento. Una femmina lo stava osservando. Era all’inizio del lavoro, ma il posto che aveva scelto non era proprio il massimo, perché è vero che il ramo era proprio sopra l’acqua, e questo avrebbe distolto qualche predatore terrestre, ma intorno non c’erano altri nidi, per cui se un serpente si fosse arrampicato fin lassù avrebbe visitato sicuramente quel nido senza la possibilità che andasse in quelli vicini. Nonostante questo, la femmina stava lì a guardare, lui con una zampa si reggeva alla struttura e con il becco intrecciava i fili d’erba uno nell’altro in modo che fossero ben saldi, ma era goffo. Ogni tanto perdeva la presa con la zampa e doveva ricominciare da capo. Cercavo di convincere Massimiliano, l’operatore che lavorava con me, a filmare quel piccolo architetto alle prime armi, ma l’ippopotamino che succhiava il latte era molto più allettante, e forse pensò lo stesso anche la femmina di tessitore che volò via senza degnare quel poverino di un secondo sguardo.



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