Reeve Philip - Macchine mortali 02 - 2003 - L'oro dei predoni by Philip Reeve

Reeve Philip - Macchine mortali 02 - 2003 - L'oro dei predoni by Philip Reeve

autore:Philip Reeve [Reeve Philip]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788852093272
Google: K6KHDwAAQBAJ
Amazon: B07NP4MQHT
editore: MONDADORI
pubblicato: 2019-03-18T23:00:00+00:00


21

Ragni e menzogne

Trascorse una settimana, poi un’altra e un’altra ancora. Anchorage proseguiva verso ovest, costeggiando il confine settentrionale della Groenlandia, preceduta da numerose slitte che andavano in avanscoperta per verificare la tenuta del ghiaccio.

Nessuna città era mai passata da quelle parti prima di allora, e la signorina Pye non si fidava delle carte che aveva a disposizione.

Anche Freya aveva la sensazione di trovarsi in un territorio sconosciuto, senza mappe da consultare. Perché era così infelice? Com’era possibile che tutto avesse cominciato ad andare male proprio nel momento in cui sembrava stesse per volgere al meglio? Proprio non riusciva a capire perché Tom non la voleva. “Di certo…” pensò, passando la mano sullo specchio del suo guardaroba per aprire un varco nella polvere e studiare il proprio riflesso, “di certo non è possibile che gli manchi ancora Hester. E poi non è possibile che preferisca lei a me…”

A volte, tirando su col naso, piena di autocommiserazione, ordiva elaboratissimi piani per riconquistarlo. Altre volte, invece, si infuriava e camminava pestando i piedi sul pavimento, avanti e indietro per i lunghi corridoi, bofonchiando tutte le cose che avrebbe dovuto dirgli quando avevano discusso. In una o due occasioni si scoprì a domandarsi se non fosse il caso di farlo decapitare per alto tradimento, ma il boia di Anchorage (un vecchio gentiluomo la cui carica era stata puramente formale) era morto, e Freya dubitava che Smew fosse in grado di sollevare la mannaia.

Tom si era trasferito dalla suite nel Palazzo d’Inverno in un appartamento abbandonato in un grosso edificio deserto che sorgeva lungo Rasmussen Prospekt, a poca distanza dal Porto aereo.

Senza la Wunderkammer né la biblioteca della margravia a distrarlo, passava le giornate a piangersi addosso, chiedendosi come far tornare Hester… o almeno come scoprire dov’era.

Non c’era modo di andarsene da Anchorage, questo era poco ma sicuro. Aveva tormentato il signor Aakiuq per convincerlo a sistemare il Graculus e a trasformarlo in un’aeronave per viaggi a lungo raggio, ma si trattava di un semplice rimorchiatore che non aveva mai volato per tratte superiori al chilometro. Serviva solo ad accompagnare i visitatori al Porto e il signor Aakiuq sosteneva che sarebbe stato impossibile dotarlo dei serbatoi di cui avrebbe avuto bisogno se Tom avesse deciso di tornare verso est. «Inoltre» aveva aggiunto il Capitano di Porto, «ho controllato il livello del carburante nei depositi. È pressoché finito. Non riesco a capire. Gli indicatori segnalavano quasi il pieno, ma i serbatoi sono praticamente vuoti.»

Il carburante non era l’unica cosa che mancava. Poco convinto dalle chiacchiere del signor Scabious a proposito di spettri e fantasmi, Tom aveva cominciato a chiedere in giro, in tutto il dipartimento Motori, alla disperata ricerca di qualcuno che potesse svelargli qualcosa del misterioso amico di Hester. Nessuno ne sapeva nulla, ma tutti sembravano avere qualcosa da raccontare su ombre e figure intraviste negli angoli più strani, dove non avrebbe dovuto esserci nessuno, e di utensili e strumenti posati alla fine di un turno di lavoro e mai più ritrovati. Svanivano oggetti di ogni genere, dagli armadietti, dagli spogliatoi e da stanze sprangate.



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