L'Ultimo Teorema by Arthur C. Clarke & Frederik Pohl

L'Ultimo Teorema by Arthur C. Clarke & Frederik Pohl

autore:Arthur C. Clarke & Frederik Pohl [Clarke, Arthur C. & Pohl, Frederik]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Science Fiction, ORIGINALE
ISBN: 9788852029332
editore: Mondadori
pubblicato: 2008-01-01T00:00:00+00:00


— Inoltre l’ha firmata di suo pugno — disse con orgoglio Gamini. — Non ha usato uno di quegli apparecchi. L’ho visto io mentre lo faceva.

Ranjit posò il bicchiere con il liquore rimasto, e che non avrebbe più finito, e disse: — Gamini, quanta parte di questa storia stai personalmente gestendo?

L’amico rise. — Io? Praticamente nulla. Sono il ragazzino tuttofare di mio padre. Mi dice cosa fare e io lo faccio. Come aiutare nel reclutamento dei nepalesi.

— Che era una cosa che volevo chiederti — disse Myra, annusando educatamente il profumo del whisky senza berlo. — Perché i nepalesi?

— Be’, per due motivi. Per prima cosa, i loro antenati prestarono servizio nell’esercito britannico – venivano chiamati Gurkha – ed erano praticamente i più forti e intelligenti tra i soldati. E poi, cosa ben più importante, basta guardarli. I nepalesi non assomigliano affatto agli americani, ai cinesi o ai russi, quindi nessuno in Corea del Nord era stato educato sin dalla nascita a odiarli. — Annusò il suo whisky, sospirò e lo posò. — Sono come noi due, Ranj — aggiunse. — Un motivo per cui possiamo essere molto utili a Pax per Fidem. Allora, cosa ne pensi? Posso arruolarti fin da stasera?

— Dicci di più — incalzò rapidamente Myra, prima che il marito avesse il tempo di parlare. — Cosa vuoi che faccia Ranjit?

Gamini sorrise. — Be’, non quello che avevamo in mente quando ti facemmo la prima offerta. All’epoca pensavo che potessi aiutarmi a fare da assistente a mio padre, ma allora non eri famoso.

— E adesso? — chiese Myra.

— Veramente dobbiamo ancora pensarci — confessò Gamini. — Dovrai lavorare per il consiglio, che probabilmente avrà qualche richiesta da farti: parlare a suo nome nelle conferenze stampa, vendere l’idea di Pax per Fidem nel mondo...

Ranjit lanciò all’amico un sguardo accigliato, finto ma non del tutto. — Non dovrei saperne di più per farlo?

Gamini sospirò. — Caro vecchio Ranjit — disse. — Speravo che vedessi la luce e firmassi subito, ma sì, immaginavo che trattandosi di te avresti certamente voluto saperne di più. Perciò ti ho portato qualcosa da leggere.

Frugò nella sua valigetta e ne tirò fuori un fascio di carte. — Diciamo che questi sono i tuoi compiti a casa, Ranj. Penso che la cosa migliore sia che li leggiate entrambi e ne parliate stasera, così domani passerò per portarvi a fare colazione, e ti farò la grande domanda.

— Di che domanda si tratta? — chiese Ranjit.

— Be’, se vuoi aiutarci a salvare il mondo. Cosa pensavi?

A Natasha quella sera fu dedicato meno tempo per i giochi di quello a cui era abituata. Indirizzò ai genitori un paio di strilli per informarli che si era accorta della mancanza, ma dopo un paio di minuti si addormentò; Myra e Ranjit poterono applicarsi di nuovo al loro compito a casa.

C’erano due gruppi di carte. Uno sembrava, immaginarono, una proposta di costituzione per il territorio che in precedenza era appartenuto alla Corea del Nord sotto vari dittatori. Naturalmente entrambi la lessero con grande attenzione, ma per lo più si trattava di roba procedurale.



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