L'apartheid. Viaggio nel regime di segregazione che sta nascendo nel Nord-Est by Toni Fontana

L'apartheid. Viaggio nel regime di segregazione che sta nascendo nel Nord-Est by Toni Fontana

autore:Toni Fontana [Fontana, Toni]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Studi etnografici, Discriminazione sociale, Emigration & Immigration, Social Science
ISBN: 9788895842035
Google: ZRaBPQAACAAJ
editore: Nutrimenti
pubblicato: 2008-02-06T23:00:00+00:00


Don Milani

Uno dei protagonisti della vicenda della ‘moschea itinerante’, come abbiamo visto, è don Aldo Danieli che, suscitando il disappunto delle gerarchie ecclesiastiche, ospita la preghiera dei musulmani nei locali della parrocchia di Ponzano Veneto. I giovani del gruppo Controluce hanno raccolto questa testimonianza del sacerdote: “Hanno cominciato dei cristiani pentecostali ghanesi e nigeriani a chiedermi di venire a pregare, il sabato e la domenica. Una o due volte all’anno vengono gli ortodossi a fare una festa tutta la giornata. Anche i musulmani mi hanno chiesto per il Ramadan di venire qui a pregare. La loro moschea, il capannone a Villorba, era stato chiuso e quindi mi hanno chiesto di venire qui, dove hanno incontrato un altro piccolo gruppo di musulmani che si è quindi unito a loro. Hanno cominciato a venire a pregare quasi tutti i giorni. Erano in pochi, venivano solitamente il venerdì, nella pausa pranzo. Me lo chiedevano una o due volte all’anno per la festa del Sacrificio e per il Ramadan. Durante il mese del digiuno e della preghiera venivano, tutte le sere, almeno duecento persone. Va ricordato che i vescovi, nel 1993, diedero indicazioni secondo le quali negli oratori possono venire a pregare i cristiani non cattolici, ma gli ambienti parrocchiali non possono essere concessi agli islamici. Un giorno il vicario generale mi dice: ‘Come mai li fai pregare?’. ‘Guarda’, rispondo, ‘credo di avere un po’ di esperienza a settant’anni. Vedrai che questa disposizione sarà superata perché è anacronistica. Viviamo tutti in un mondo globalizzato e quindi dobbiamo aprirci sempre di più’.

“Quarant’anni fa andai alla Comunità di Taizé, in Borgogna, e pregai insieme a un monaco protestante. Quando tornammo venimmo rimproverati per questo. Questo fatto oggi fa ridere! La stessa cosa mi capitò quando andai a studiare in Germania; al ritorno mi venne spiegato che non dovevo dire che avevo seguito dei corsi insieme ai protestanti. Queste cose, al giorno d’oggi, fanno sorridere e farà sorridere anche questa disposizione dei vescovi del 1993. La preghiera è una ricchezza. Se fossi nato in Marocco sarei musulmano. Vengono a pregare in buona fede, io li ho visti, se uno ha le mani con i calli, non ha tempo di fare il brigatista e neanche di fare il ladro. Sono tutti operai, gente che lavora, gente per bene, li ho conosciuti. Si può ovviamente annidare il lazzarone in mezzo a loro, ma anche in mezzo a noi c’è il mafioso, c’è stato il brigatista. Tutto ciò accadeva due anni fa, e la curia era informata. Se vi devo dire la verità, non ricordavo nemmeno quella disposizione dei vescovi, ma non mi sono preoccupato perché posseggo una sorta di radar, il buonsenso. Uno ti viene a chiedere di pregare? Ma prega, fratello mio. Io lo sento fratello, la sua presenza arricchisce la comunità, non importa di che religione sia. Anche loro come me hanno il bisogno di mettersi in contatto con Dio, sono i benvenuti. I musulmani hanno una fede forse più forte di tanti di noi.

“Quest’anno il vescovo



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