Il Guerriero Azteco by Paul Dorval

Il Guerriero Azteco by Paul Dorval

autore:Paul Dorval
La lingua: ita
Format: mobi, epub
pubblicato: 2018-06-24T15:33:08.541000+00:00


8

All’estremità del cortile, si ergeva addossato all'edificio un grande castello a tubolari che arrivava sino al secondo piano. Era un insieme d’impalcature, per l’esattezza, montato con il sistema del ponteggio, e su ciascuno dei due piani erano stese lunghe travi combacianti tra di loro.

Dopo aver preso la rincorsa, Gus e l’altro si avventurarono su una stretta passerella inclinata che, partendo da terra, conduceva al primo piano dell’impalcatura. In un soffio essi vi giunsero sopra a brevissima distanza l’uno dall’altro.

− Bestiale!

− Che acrobati!

− Ma perché lo fanno?

− Sarà un loro gioco.

Alcuni istanti più tardi fu palese a Koffy Frizzy e Trudy lo scopo dello spettacolo a cui stavano per assistere. A turno, correndo per tutto l’asse longitudinale dell’impalcatura, Gus e l’altro si lanciavano col motorino verso il termine di essa, arrestandosi di volta in volta sempre più vicini al bordo estremo, oltre il quale c’era il vuoto: un salto di almeno cinque metri.

− Per i calli di Giove... sono pazzi!

− È una prova di coraggio!

− Chi. vince allora sarà il capo?

− È probabile. Bisogna vedere però se basterà una sola prova.

− Ma se precipitano di lì si romperanno Posso del collo.

− L’osso del collo? Si disintegreranno!

− Bestiale!

Su quel tratto infernale, Gus e l’altro continuavano intanto a cimentarsi con incredibile temerità, mentre i due compagni prescelti, fungenti da giudici, misuravano ogni volta la distanza che ancora rimaneva alla fine dell’impalcatura dal punto in cui si erano fermati.

− Che forza... per i calli di Giove!

− Mi mettono i brividi addosso!

− È più emozionante del muro della morte! Interamente attratti e suggestionati da quanto avveniva sotto i loro occhi, Koffy Frizzy e Trudy non si avvidero nemmeno che stavano aprendo sempre più le persiane. Soltanto quando notarono un ragazzo guardare con insistenza dalla loro parte, compresero di aver commesso un’imprudenza, e subito si ritrassero.

− Ci avrà visto?

− Mah!

− Porco Giuda!

− Aspetta a richiuderle.

− Ma non guarda più di qua.

− Fallo lentamente... più piano.

− Così però è troppo chiuso... non potremo vedere più niente.

− Su, si può guardare daccapo.

− Bisogna tenerlo d’occhio, quello...

− Se non ha dato l’allarme finora, vuol dire che non s’è accorto di nulla.

− È meglio comunque non perderlo di vista, quello. Ma passati alcuni momenti di vigile sorveglianza, essi vennero attirati nuovamente come il ferro alla calamita da quell'impressionante quanto assurda esibizione.

− No... non può fermarsi in tempo... non ce la farà, va troppo forte, stavolta.

− È Gus!

− Si, ma è matto tutto!

− Se non frena, è spacciato!... frena, frena!

− Oddio, no!

− Oh, ce l’ha fatta!

− Per i calli di Giove!

− Per un pelo, però!

− Gli è andata bene.

Ormai il confronto tra i due ragazzi avveniva al limite delle umane possibilità, e in ciò che facevano non vi era più il lato sportivo. Inoltre ogni frazione in più di spazio da essi conquistato, nonché un’impresa quasi proibitiva, era una grave offesa alla vita.

− Ora tocca all’altro.

− Ho la pelle che... senti, mi si è accapponata!

− Se pure lui ce la fa, sono due fenomeni.

− Ssst, potrebbero sentire!

− Ma perché non parte!

− Come?

− No, vedrai che partirà.



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