Gli ultimi viaggiatori by Brilli Attilio

Gli ultimi viaggiatori by Brilli Attilio

autore:Brilli, Attilio [Brilli, Attilio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Intersezioni
ISBN: 9788815339355
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2018-09-14T22:00:00+00:00


E successivamente, dopo aver esaltato a Siena la civiltà dei comuni, scrive: «Questa Italia è il contrario dell’altra che scimmiotta l’antica Roma e le legioni, che vuol far credere che i corvi del Campidoglio sono delle aquile, o che non riesce a liberarsi del singhiozzo dopo abbondanti libagioni, senza invocare a gran voce l’impero». Meno perentorie, e più attente al volto assunto dalla capitale sono le quasi coeve affermazioni di André Gide del 1934 quando afferma che Roma ha perduto molte delle sue attrattive segrete. Un tempo era quasi tutto da scoprire, oggi tutto è in esposizione e si pavoneggia alla luce del sole. Quel che invece si nasconde è la miseria. Tutto è pulito, lustro, scintillante, ma non c’è più nulla che ricordi Keats, Stendhal o Goethe. Dilatando lo sguardo sulla campagna e proiettandosi in avanti nel tempo, Suarès aggiunge, in forma di refrain, che verrà un giorno in cui il soffio dell’America corromperà anche il cielo di Roma. Quando la campagna sarà bonificata per far posto alle fabbriche e agli empori commerciali, non avrà più la luce meravigliosa che ha oggi: quella luce permeata d’oro che arde sul torpore delle acque. Non avrà più gli acquedotti che non adducono nulla mentre le grandi, infeconde onde di terra senza semine e senza raccolti sembrano prolungare il mare in una risacca silenziosa fino alle porte della città eterna. E quindi conclude: «Ma la città può dirsi eterna solo se sopravvive, e deve la sopravvivenza unicamente al nostro amore. Guai a lei se le vien meno».

In quanto meta prediletta e finale del viaggio, l’incontro con l’amata Siena è preceduto da una vasta ricognizione topografica, perché è appunto lo spirito d’avventura, di corteggiamento e di conquista intellettuale del condottiero che fa di volta in volta pulsare di vita luoghi diversi: città grandi e piccole, località arroganti e amabilmente decrepite, borghi arroccati nella solitudine e inesorabilmente votati all’oblio, fino a comporre l’ultimo, grande, fastoso esempio di viaggio in Italia. Un viaggio che nel primo volume, superate le Alpi e fatta sosta a Milano – «città-stazione» assai poco congeniale al condottiero – si snoda attraverso i centri della valle padana, ciascuno con la sua fastosa dote di storia, il suo incanto, i suoi suoni – come Cremona – fino a lambire le acque della laguna. La Venezia di Suarès non ha nulla a che fare con la città morente di Maurice Barrès e di un’epoca che continua a dipingerla nella sua inarrestabile, per quanto mascherata, decadenza. Tramite le sue intense sollecitazioni sensoriali, specialmente quelle visive e olfattive, la città lagunare appare a Suarès il simbolo della vitalità ritrovata, della resurrezione e del risveglio dei sensi. Agli occhi del viaggiatore, tutto qui è dotato di una levità trasognata che si manifesta sin dalla comparsa onirica del profilo urbano:

S’arriva a Venezia attraverso i meandri dell’insonnia e si finisce per approdare sulla spiaggia di un sogno. È il cielo immenso della laguna. Una vasca coi colori del rosa e dell’azzurro tenero, un uccello di madreperla che rende iridescente qua e là qualche perla di nuvola.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.