(Ex-Heroes 01) Ex: Supereroi Vs. Zombie by Peter Clines

(Ex-Heroes 01) Ex: Supereroi Vs. Zombie by Peter Clines

autore:Peter Clines [Clines, Peter]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Horror
editore: Multiplayer.it Edizioni


é cio' che é all’interno a fare la differenza

A QUEL TEMPO

Nonostante negli ultimi tempi fossimo a corto di piloti, noi potevamo ancora viaggiare in aereo. Il resto del gruppo stava su un aereo passeggeri, sistemato su veri e propri sedili imbottiti. Io invece ero seduta su una panca appoggiata alle pareti interne di un Hercules C-130J, stretta da una imbragatura che mi teneva ferma in cinque punti diversi. Cerberus era smembrato in una decina di pezzi e imballato per il trasporto. Le casse erano state sistemate ai lati dell’aereo, erano in acciaio rinforzato e montate su solide ruote. Con l’intero paese al collasso, non volevo perderle di vista neppure per un istante.

Il “Sistema Armatura Militare da combattimento Cerberus” era stato progettato in cinque mesi e costruito in altri quattro. C’erano volute sei settimane di attesa solo per ricevere tutti i componenti. Prima di me, in tanti avevano già lavorato sul progetto di un esoscheletro. I primi erano stati gli ingegneri della Marina, che negli anni ‘60 avevano elaborato un prototipo chiamato Hardiman. Poco prima che tutto andasse in malora, Hugo Herr del MIT ne aveva fatto un altro. L’Università di Berkeley aveva il suo esoscheletro militare Bleex e l’Hulc. Anche la società Sarcos aveva il suo prototipo. L’unica cosa che avevo dovuto fare era stata mostrare il mio tesserino DARPA, l’Agenzia nazionale per i progetti di ricerca avanzata, e pronunciare la fatidica frase “sicurezza nazionale”. È così che ho avuto accesso a tutti i progetti e software in circolazione, che a loro piacesse o no.

A quel punto potevi aggiungerci tutto quello che desideravi. Il sistema integrato di combattimento Future Force Warrior. La protezione corazzata totale Interceptor. L’ultimo modello di Taser. Programmi in grado di intercettare il più piccolo dei movimenti attraverso i migliori sensori di movimento in circolazione. Era tutta tecnologia già a disposizione e aspettava solo me, una donna intelligente che la mettesse insieme.

Sì, è vero: ho rubato il meglio.

New York è perduta. Nessuno lo ammette, ma è così. L’intera città è andata. E anche Boston. E Chicago. Washington DC è appesa a un filo, ma da qual che ho saputo anche il Presidente e il suo team circa una settimana fa sono stati evacuati al NORAD, il quartier generale dell’armata di difesa aerospaziale nord americana. Le città della Costa occidentale sembrano passarsela un pochino meglio, forse perché sono più estese e hanno meno densità di popolazione. Una delle ultime decisioni che ha preso il Dipartimento della Difesa è stata quella di imbarcare me e la mia corazza per la costa ovest. Mi è stato detto che dovevo unirmi ad alcuni “supereroi” che già si trovavano lì, e diventare a Los Angeles un simbolo chiaro e riconoscibile del governo e delle sue azioni per la sicurezza del Paese.

Il resto dell’Hercules era occupato da un gruppo di soldati equivalente a un plotone di Marines. Dico “equivalente” perché era un gruppo rattoppato, composto da alcune squadre sopravvissute, qualche singolo, e alcune reclute inesperte e alle prime armi, scelti e riorganizzati in modo da formare una singola unità funzionale.



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