Call me Michael by Giorgia Fiorella

Call me Michael by Giorgia Fiorella

autore:Giorgia Fiorella [Fiorella, Giorgia]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-10-06T12:00:00+00:00


Sedici

Grace

Grace: 11 anni

Michael: 15 anni

MI piaceva la St. Gerard.

Brulicava di studenti di ogni tipo, sia delle medie che del liceo: sciamavano per i corridoi infiniti e nel cortile dove di solito si riunivano quelli dell’ultimo anno a pranzare.

Ci confondevamo un po’ tutti in quell’ammasso informe, a partire dai tipici giocatori di football fino ai topi di biblioteca, che non si separavano mai dai propri libri.

E sì, ogni tanto capitava di assistere a litigate teatrali, ma in genere si cercava di coesistere pacificamente. Dopotutto, l’unica cosa che contava a Monterey era accaparrarsi l’onda migliore del Pacifico dopo la scuola.

Perché era proprio lì che correvano tutti una volta finite le lezioni. Gli zaini lasciavano il posto alle tavole e alle mute, e i costumi da bagno sostituivano i vestiti. Io ovviamente non potevo andare, ma ascoltavo i racconti del giorno dopo.

Ed era proprio questo ciò che mi piaceva tanto della mia scuola. La possibilità di passeggiare, inalare aria pulita e permetterle di baciarmi la pelle pallida di prima mattina, quando i raggi non erano così forti da crearmi problemi.

Gironzolare tra le vecchie case della cittadina, immergermi in quel borgo di villette, dove le palme si confondevano, mi rendeva felice. Mi faceva sentire più vicina a Marina, dove ero nata e cresciuta scaldata dall’amore della mia famiglia.

Perciò, ogni giorno che calpestavo la soglia dell’edificio scolastico, lo facevo tendendo le labbra euforica. Sapendo che non ci sarebbe stata alcuna Margot a deridermi e nessun Jonah a farmi lo sgambetto. Sapendo che non sarei stata sola.

«Penso che Tristan abbia una cotta per te», bisbigliò Elisa al mio orecchio quella mattina, durante la lezione di Scienze. «Non fa altro che guardarti.»

Arricciai il naso, voltai di poco la testa verso il fondo e… sì, in effetti due occhi nocciola mi stavano fissando. Gli feci un sorriso imbarazzato e mi rigirai di scatto.

Elisa ridacchiò, dandomi un colpetto sulla spalla con il gomito. «È il più carino della classe, Grace!»

Poteva anche avere ciuffi color cioccolato e iridi brillanti come l’ardesia, ma nulla avrebbe mai potuto contrastare la fredda e crudele perfezione di Michael. Nessuno, e sottolineo nessuno, era in grado di raggiungere l’effigie della sua bellezza sinistra.

Nemmeno i ragazzi del quarto anno, che ci reputavano soltanto bambine con il puzzo di latte, riuscivano a farmi battere il cuore come succedeva ogni volta che pensavo a lui.

Mi strinsi nelle spalle. «Sarà. A me non piace.»

«Ma dài. Hai detto la stessa cosa di Austin Rogers e lui fa la terza, Grace. Capito? La terza! Come cavolo fai a restare così indifferente?»

«Austin Rogers è soltanto un pallone gonfiato pieno di soldi. Per quale ragione dovrebbe piacermi uno come lui?»

Non le dissi che il mio cuore scalpitava solo per anime spaccate, per un paio di occhi rotti che sapevano vedere e toccare. E non perché me ne vergognassi, quanto più perché volevo che Michael restasse qualcosa di mio, custodito e protetto nel profondo.

Nessuno avrebbe mai capito ciò che ci legava. Il nostro immenso sentimento andava tutelato. Per quanto potesse essere inossidabile, era anche fragile.



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