Bambini eccezionali by Cesare Cornoldi;

Bambini eccezionali by Cesare Cornoldi;

autore:Cesare, Cornoldi; [Cornoldi, Cesare ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Psicologia, Farsi un'idea
ISBN: 9788815353054
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-08-15T00:00:00+00:00


Maria dichiara:

Io sono di quelli i quali pensano che la scienza ha una grande bellezza […]. Uno scienziato nel suo laboratorio non è soltanto un tecnico: è anche un fanciullo posto in faccia ai fenomeni naturali che l’impressionano come una fiaba. Noi non dobbiamo permettere che si creda che tutto il progresso scientifico si riduce a meccanismi, macchine, ingranaggi, i quali, d’altronde, hanno anch’essi la loro propria bellezza (p. 362).

La personalità del genio

La biografia di Marie Curie ci mostra dunque quanto le sue caratteristiche di personalità abbiano influito sulla capacità di diventare per il mondo un genio che è arrivato a dare alla società prodotti geniali. Certo il genio di Marie Curie si è espresso nel campo delle scienze dove metodo, perseveranza, sistematicità e capacità di lavoro possono influire in modo particolare, ma è indubbio che almeno in parte queste caratteristiche contino per tutti coloro che vengono definiti geni e possano avere maggiore peso della dotazione intellettiva. Il punto di partenza per studiare i geni è stato infatti storicamente non tanto quello della rilevazione del QI, ma l’esame di individualità che, per così dire «a furor di popolo» erano stati definiti tali, come è avvenuto per i due «classici» studi psicologici sul genio, quello di Galton e quello di Cox. In particolare, come già ricordavamo a proposito del progetto di Terman, Catharine Cox studiò 301 personaggi eminenti, non solo dei creativi, ma anche dei leader, e ne valutò il presunto livello di intelligenza, usando la cosiddetta metodologia storiometrica che abbiamo già utilizzato nel caso esemplificativo di Giovanni (John Stuart Mill) riportato nel primo capitolo.

Cox trovò che il legame fra genio e QI non era necessariamente alto, mentre contavano molto caratteristiche di personalità e fattori esperienziali, inclusi elementi in sé negativi, come il fatto di presentare tratti psicopatologici o aver dovuto affrontare avversità nel corso della vita. Cox mise in luce come la persistenza motivazionale (motivational persistence) ed elementi di apertura mentale fossero tratti comuni a tutti i geni, mentre altri tratti potevano variare a seconda del dominio interessato (per esempio arte vs. scienza vs. leadership). Un tratto del genio riportato da Cox, ma anche da autori contemporanei, è il grit (che noi tradurremmo in italiano con il termine vivace e popolare di «grinta») che descrive qualcosa di più della semplice persistenza, e cioè quell’elemento di «passione» che in qualche modo era anticipato dalle parole poetiche di Mozart e dal suo riferimento all’amore. Cox considerò in tutto ben 67 tratti che potevano essere associati alla personalità geniale, ma secondo Dean Keith Simonton se ne lasciò comunque scappare alcuni e in particolare non fece puntuale riferimento all’«apertura all’esperienza» di cui abbiamo parlato a proposito di creatività. Altri tratti, sottolineati recentemente da alcuni studiosi, riguardano l’aggressività e l’assertività che evidenziano la determinazione di molti geni a far valere il proprio punto di vista.

È interessante rilevare come fattori sociali ed esperienziali possano avere un peso notevole nella realizzazione di un genio. È indubbio, infatti, che precocità e sviluppo del talento nei bambini possano essere



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