I Fantasmi dei Natali passati by Vittoria Corella Federica Soprani

I Fantasmi dei Natali passati by Vittoria Corella Federica Soprani

autore:Vittoria Corella, Federica Soprani
La lingua: ita
Format: epub
editore: Lite Editions Srl
pubblicato: 2014-07-24T00:00:00+00:00


29 Dicembre 1890

“Un penny per i tuoi pensieri.”

Jericho sussultò alle parole di Jonas e gli si rivolse con aria smarrita.

L’ex-ispettore strinse le labbra in un sorriso. Per un attimo al medium parve che nulla fosse mutato tra loro. Quella complicità speciale scaturita fin dal primo incontro, inaspettata tra due individui che non avrebbero potuto essere più diversi, non era mai stata messa in discussione da niente e da nessuno. Specchiandosi in quel sorriso il medium riuscì a dimenticare dove fossero diretti, al cospetto di chi lo conducessero i propri passi.

Fu solo per un attimo. La sua era la lenta e inesorabile marcia del condannato che si avvia al patibolo. L’uomo che era al suo fianco non doveva accorgersi di nulla.

Era stato Jericho a insistere per recarsi a casa di Esteban Segundo Desiderio a piedi. Quella risoluzione aveva a dir poco sconcertato Jonas. Di rado il medium si lasciava convincere a fare alcunché prima di mezzogiorno, figurarsi camminare all’aria fredda. Eppure aveva insistito e lui lo aveva accontentato.

La residenza dell’impresario si trovava nel quartiere di Belgravia, non troppo distante da Chelsea. Sarebbe stata una bella passeggiata e quel giorno non nevicava. Le guance del medium erano arrossate. Jonas aveva indossato il colbacco di pelliccia ricevuto in dono a Natale, che gli dava un’aria distinta e quasi marziale.

“Stavi ancora rimuginando su questo invito?” domandò l’ex-ispettore. Camminava al fianco del socio, adeguando il passo svelto e nervoso al suo. “Se non te la sentivi, avremmo potuto disdire.”

“No” lo interruppe Jericho, senza distogliere lo sguardo dal marciapiede. “Sarebbe stato scortese.”

Sarebbe stato inutile.

Esteban non si sarebbe lasciato scoraggiare da un rifiuto. C’era una ragione per cui li voleva entrambi a pranzo e non era certo per complimentarsi dei loro successi lavorativi. Tanto valeva scoprire subito a che gioco stesse giocando. Se solo Jonas Marlowe non fosse stato contemplato tra le pedine… Jericho contrasse la mascella.

“Sai che non amo le occasioni mondane” aveva ripreso a parlare Jonas, “senza contare che dobbiamo lavorare sul caso. Ma il Signor Desiderio ha vaste conoscenze, potrebbe fornirci una buona pubblicità.”

Jericho annuì senza convinzione e si decise a rivolgere a Jonas uno sguardo triste e affettuoso nello stesso tempo.

“Non credevo avresti imparato così presto a essere intraprendente, Jonas Marlowe, non nel promuovere te stesso, almeno.”

L’altro abbozzo un sorriso, incerto se prendere o no quelle parole come un complimento.

Le lussuose dimore rivestite in stucco bianco tipiche di Belgravia avevano iniziato ad apparire. Il quartiere sorgeva nel cuore di Londra, un’oasi di quiete ed eleganza circondata da strade affollate e sobborghi caotici. Oltre a innumerevoli residenze gentilizie, ospitava alcune delle principali ambasciate straniere in città. Jonas osservava le strade ampie e pulite, costeggiate da giardini racchiusi da alti cancelli.

“Mia moglie lavorava in questa zona prima di sposarmi” mormorò, quasi tra sé, socchiudendo gli occhi. Jericho lo guardò stupito. Era raro che Jonas facesse accenno alla moglie morta. Gli era difficile provare gelosia per una persona della quale non sapeva quasi nulla.

“Era una domestica?” domandò, approfittando di quell’improvvisa loquacità.

Jonas piegò il capo di lato, un cenno che non era né di conferma, né di diniego.



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