Agnelli segreti (I Saggi) (Italian Edition) by Gigi Moncalvo

Agnelli segreti (I Saggi) (Italian Edition) by Gigi Moncalvo

autore:Gigi Moncalvo [Moncalvo, Gigi]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Vallecchi
pubblicato: 2013-04-22T07:00:00+00:00


GABETTI E BATLINER: RAVIOLI, GRAPPA E DUE FONDAZIONI

Il suo mito è sempre stato Jean Cauvin, Giovanni Calvino. Nato nel 1509 a Noyon, nel nord della Francia, Jean Cauvin diventò poi semplicemente Calvino e ottenne la fama per la sua teoria della predestinazione secondo cui Dio è sovrano assoluto del nostro destino, decide il momento in cui veniamo al mondo e quello in cui lo lasceremo. E, per logica, è lui che segna i nostri giorni su questa terra. Soltanto Dio decide chi sarà in comunione con lui: non in base ai meriti, alla fede o ai peccati, bensì in base alla sua misericordia. Le superstizioni del papato non contano. E nemmeno la cupidigia e la superbia di forme degenerate di cristianesimo. Conta solo il dono della grazia divina che ognuno di noi ha ricevuto. Una dottrina, dunque, più sacra, più pura, fondata sulla sovranità e sulla gloria di Dio.

Viste queste premesse, non è dato sapere come potessero e possano andare d’accordo un “calvinista” puro e rigoroso come Gianluigi Gabetti, un così fedele consulente dello banca vaticana, come Grande Stevens, e un Gentiluomo di Sua Santità come Herbert Batliner, incarnazione di un certo tipo di degenerazione del potere temporale della Chiesa romana. Negli affari certe differenze evidentemente non contano.

Chi ha conosciuto Herbert Batliner per primo? Gianni Agnelli, Gianluigi Gabetti, oppure tutti due insieme? Quali rapporti intercorrevano tra il Gentiluomo di Sua Santità e i torinesi? Semplici relazioni di affari, legate alle esigenze offshore degli uni e alla notoria abilità professionale dell’altro? A quando si può far risalire la conoscenza: prima dell’operazione Merkt, oppure a partire da quell’occasione?

Le risposte possono aiutare a capire se l’idea di servirsi delle architetture finanziarie dell’avvocato di Vaduz sia stata di Agnelli oppure del suo consigliere, considerando che anche Grande Stevens, tenuto in gran conto in Vaticano, può aver avuto contatti o assunto “referenze” su Batliner proprio nel giro della banca del Papa. Nel caso fosse stato Gabetti a “raccomandare” le capacità e l’abilità dell’uomo del Principato, potrebbe sorgere il velato sospetto che l’Avvocato in qualche modo sia stato tenuto “sotto il controllo” della coppia Gabetti-Batliner, o per lo meno siano stati loro a condurre le danze e ad avere sempre in pugno la situazione, inducendo Agnelli a seguire i loro consigli e a firmare tutti quei documenti che erano loro a concordare. Tutto fa pensare che da Torino, in un primo tempo, si siano rivolti a René Merkt e che lui li abbia condotti a Vaduz. Ma in quell’occasione Gabetti deve aver tratto un’ottima impressione da Batliner. E i due devono essersi subito piaciuti.

Due documenti, scoperti da Max Hürner, sono molto preziosi per dimostrare lo stato dei rapporti fra i principali protagonisti della vicenda. Il 7 novembre 1991, appena tre mesi dopo la fatidica data del 30 luglio – legata alla nascita di Merkt & Co. e alle numerose formalizzazioni legate anche a Julian Stiftung –, dagli uffici della Prokurations-Anstalt di Vaduz, cioè lo studio di Batliner, parte un fax diretto all’ufficio di Gianluigi Gabetti all’Ifi a Torino.



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