Zona infestata by Antonino Fazio

Zona infestata by Antonino Fazio

autore:Antonino Fazio [Fazio, Antonino]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Thrillers, Fiction, Suspense, sf, horror, Science Fiction, Military
ISBN: 9788867754083
Google: E-vdAwAAQBAJ
editore: Delos Digital srl
pubblicato: 2014-06-24T15:46:18+00:00


Dieci

Brittany era rimasta ad aspettare, accovacciata sul pavimento. Dopo circa mezz'ora di inutile attesa, decise di ritornare verso l'uscita. Girò una prima volta a destra, poi a sinistra. Dopo aver percorso una trentina di metri, svoltò di nuovo a destra. Non senza sorpresa, trovò Morselli in piedi davanti all’elevatore. Doveva essere arrivato lì attraversando i due laboratori posti sul lato più lungo della croce, il che voleva dire che doveva essere riuscito a entrare nel laboratorio interno.

L'investigatore aveva uno sguardo assente, come se fosse in trance ipnotica. La ragazza tentò di parlargli, ma si rese conto che era inutile. Allora gli prese la radio, la borraccia, i due thermos del the e del caffè, e le tavolette energetiche. Dopo un attimo di esitazione, decise di prendere anche lo storditore elettrico. Poi pilotò Morselli dentro l'elevatore e schiacciò il pulsante della risalita.

Usando la radio, avvertì che il secondo uomo della spedizione stava tornando indietro, presumibilmente in preda a qualche tipo di shock. Seduta sul pavimento, con le spalle appoggiate alla parete di fianco all'elevatore, masticò una tavoletta energetica, accompagnandola con qualche sorso di the. Intanto cercava di riflettere. Se la sua teoria era esatta, c’era un solo modo per arrivare vicino all'alieno. Occorreva fargli capire che non intendeva fargli del male. In che modo si poteva farlo? Be', se l’essere era telepatico, era sufficiente pensarlo. D'altra parte non era possibile prenderlo in giro. Se ne sarebbe certamente accorto.

Sentiva la stanchezza pesarle addosso, ma occorreva muoversi. Il visitatore, chiunque fosse, era prigioniero dentro la base. Dunque avrebbe senz'altro cercato di fuggire, appena possibile. E poi, forse aveva bisogno di aiuto. Di sicuro era spaventato, altrimenti non avrebbe fatto tutti quegli sforzi per spaventare loro. Di questo Brittany era assolutamente convinta. In ogni caso, non poteva contare sul fatto che l'alieno avrebbe collaborato. Se avesse continuato a tenere bloccate tutte le porte di accesso ai laboratori, non sarebbe riuscita ad avvicinarsi.

In quel blocco c'era però un punto debole. Il fenomeno di invecchiamento molecolare prodotto dall’alieno aveva deteriorato la struttura di uno dei laboratori. Lei stessa era riuscita a sfondare a calci una delle porte di ingresso. Era presumibile che si fossero indebolite anche le altre porte, ivi compresa quella che conduceva al laboratorio interno, dove era stata portata inizialmente la batisfera. Pertanto, era il caso di fare almeno un tentativo.

Si alzò in piedi faticosamente, incamminandosi verso sinistra. Arrivata all'angolo svoltò a destra e raggiunse la porta di quello che, partendo dalla base della croce, era il secondo laboratorio. I pannelli lesionati presentavano una falla vistosa nel punto in cui erano stati sfondati. Dopo un momento di esitazione Brittany entrò, chinandosi leggermente per non sbattere la testa.

Il locale appariva fiocamente illuminato, come se le luci automatiche fossero alimentate da una tensione elettrica troppo bassa. Una sorta di pulviscolo minuto danzava nell’aria, a ogni lieve movimento provocato dagli spostamenti della ragazza. Ogni cosa sembrava ricoperta da una patina opacizzante. L'intero paesaggio era corroso dal tempo, in una misura che si poteva più intuire, che vedere.



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