Una storia popolare by Roberto Formigoni & Rodolfo Casadei

Una storia popolare by Roberto Formigoni & Rodolfo Casadei

autore:Roberto Formigoni & Rodolfo Casadei [Formigoni, Roberto & Casadei, Rodolfo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Cantagalli
pubblicato: 2021-04-16T10:51:36+00:00


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Lombardia International

Da governatore della regione Lombardia hai compiuto una trentina di missioni internazionali all’estero: dal Kosovo alla Cina, dalla Libia a Washington alla California, dalla Russia all’Australia, al Giappone, all’India, per non parlare dei tanti paesi dell’Unione Europea. Ti sei fatto fotografare con Nelson Mandela, Arnold Schwarznegger, il re di Giordania, Fidel Castro, Tareq Aziz, il Dalai Lama, Arafat, Putin, Hillary Clinton, e chissà quanti me ne sono scordati. Ma la politica estera non è di competenza dello Stato centrale?

Non mi sono fatto fotografare, mi hanno fotografato. La politica estera è di competenza dello Stato centrale. Non ho mai obiettato in alcun modo a questo dato di fatto, che è anche una mia convinzione. Non ho mai voluto sostituirmi ai vari ministri degli Esteri che si sono succeduti, anche se la stampa insinuava che Formigoni si comportasse da ministro degli Esteri. Ho ritenuto di poter dare una mano al mio paese stando ben dentro alla normativa vigente, che è quella del riformato Titolo V della Costituzione, dove all’articolo 117 è specificato che “i rapporti internazionali e con l’Unione Europea delle regioni” sono materie di legislazione concorrente. Tanto è vero che le mie missioni si sono sempre svolte in sintonia col ministero degli Esteri e in collaborazione con lo Stato centrale. Prendevo accordi, chiedevo e ricevevo assistenza dagli ambasciatori e dai consoli italiani nei vari paesi; le missioni di Regione Lombardia erano organizzate in armonia con la Farnesina. Qualche ministro degli Esteri non ha visto di buon occhio il mio attivismo, ma ho sempre cercato di far passare i mal di pancia presentando i risultati positivi ottenuti, dimostrando che operavamo in sintonia con le linee di fondo della politica estera italiana. Per farti un esempio: mi capitò di recarmi due volte in Brasile a distanza di 15 mesi dalla prima visita. Ebbene, la seconda volta l’ambasciatore italiano mi accolse dicendo: «Sono contento di riceverla, anche perché dalla sua ultima visita qui non si è fatto vedere nessun altro esponente politico italiano. L’unico governante italiano che si è presentato qui negli ultimi quindici mesi è lei. Nel frattempo sono passati di qui decine di ministri, sottosegretari e deputati tedeschi, francesi, britannici, ecc.». E stiamo parlando del Brasile! L’ambasciatore italiano in Brasile non era affatto geloso dello spirito di iniziativa di un presidente di regione, perché da vero diplomatico sapeva che la politica estera è fatta anche di conoscenze personali, di rapporti formali e informali, di dialoghi ufficiali e chiacchierate ufficiose, di visite agli impianti industriali e di relax davanti alle bellezze naturali o al patrimonio culturale. Non è un caso che nell’era del massimo sviluppo delle tecnologie informatiche della comunicazione esistano ancora le ambasciate, con il loro personale che vive sul posto. Abbiamo dedicato notevoli energie mie personali e istituzionali dell’ente regione alle relazioni internazionali perché la Lombardia aveva tutto da guadagnare dal farsi conoscere e dal far conoscere le proprie eccellenze a livello internazionale. La Lombardia è la regione più importante dal punto di vista economico-industriale di quella media potenza che



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