Un Natale in giallo (La memoria) (Italian Edition) by unknow

autore:unknow
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
Tags: Sellerio editore, Francesco Recami, Carlo Flamigni, Un natale in giallo, Marco Malvaldi, Ben Pastor, Santo Piazzese, 978-88-389-2637-2, Gian Maura Costa, Alicia Giménez-Bartlett
ISBN: 9788838926372
editore: EDIGITA
pubblicato: 2011-12-12T23:00:00+00:00

Quando andava a letto con molte idee che gli frullavano in testa, o anche semplicemente quando andava a letto dopo essere stato testimone di eventi drammatici, Primo faceva molta fatica ad addormentarsi, e così si sforzava di ricordare cose della sua infanzia, cose alle quali era tornato molte volte con la fantasia, che conosceva sin troppo bene, che erano per forza tanto noiose da conciliare il sonno. Ma quella sera di cose abbastanza noiose non gliene venivano in mente. Provò a tornare con la memoria ai Natali trascorsi nella famiglia di suo padre, una famiglia di contadini benestanti comandata a bacchetta da sua nonna Malvina, una donna alta e magra, gran lavoratrice, che non sorrideva a nessuno, nemmeno al marito, e che a lui non aveva mai dato una carezza in tutta la vita. I suoi nonni avevano un podere ai piedi della collina, non lontano da Castrocaro, terra abbastanza buona da permettere almeno alla metà dei nuovi arrivati di studiare e di trasferirsi nelle città vicine, compiendo quel salto di posizione sociale che ai due vecchi sembrava la cosa più importante del mondo, che per loro rappresentava un diritto sacrosanto e ai nuovi arrivati che di quel privilegio non avevano potuto godere appariva come una ingiustizia solenne. Per questo, nella grande famiglia, quella che li comprendeva tutti, contadini, impiegati e professionisti, c’era sempre un po’ di tensione, che si scioglieva comunque per Natale, anche se i credenti tra di loro erano una esigua minoranza, si trattava pur sempre di una festa che non ammetteva rancori e non tollerava invidie.

I genitori di Primo, per molti anni, e almeno sino a quando la nonna Malvina era stata in buona salute, lo avevano portato a passare la settimana prima di Natale dai nonni, cosa che gli aveva consentito di essere testimone di alcune delle cerimonie tradizionali, quelle alle quali la famiglia aveva sempre dato un valore particolare. L’uccisione dei maiali era la prima di queste cerimonie e adesso Primo, ricordandola dopo che tanti anni erano passati, non provava più il senso di nausea e di disgusto che lo avevano sempre sopraffatto in quei tempi lontani: le povere bestie, animali di due quintali e oltre, attaccate per le zampe posteriori a una trave della stalla, che venivano sgozzate, e strillavano senza commuovere nessuno; la nonna Malvina che raccoglieva in grandi catini il sangue che zampillava dalle carotidi sezionate, cercando di non perderne nemmeno una goccia, destinato alla preparazione di un dolce, il sanguinaccio, dopo essere stato mescolato con cioccolata, canditi, zucchero e chissà cosa altro ancora e cotto al forno in capaci teglie di rame; la bollitura del grasso e la preparazione dei ciccioli, che riempivano l’aria di una specie di nebbia bisunta, una sorta di annuncio dei giorni dedicati a mangiare tutto ciò che dell’animale non si poteva conservare, il fegato nella rete, pezzetti avvolti in piccoli brandelli di omento, le costole, la salciccia matta. Rifiutarsi di mangiare quel cibo era considerato dai due nonni una vera e propria bestemmia, e Primo

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