Star Trek. La Pista delle Stelle by James Blish

autore:James Blish [Blish, James]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2013-04-20T16:00:00+00:00

La porta dell’elevatore si aprì sul ponte hangar. Spock si scostò per lasciare che McCoy lo precedesse. — Non soffrite troppo, dottore — gli disse. — Le qualità professionali hanno enorme importanza, ma una maggiore resistenza alla tensione si è spesso dimostrata più preziosa.

— Non è stato dimostrato mai niente — disse McCoy, poi fece uno sforzo per controllarsi. — Il mio decodificatore DNA vi fornirà la struttura fondamentale dell’organismo. Avrete bisogno di dati su tre lunghezze d’onda-luce del registratore enzimatico.

— Conosco l’attrezzatura, dottore. Inoltre non c'è tempo. Il modulo è già pronto.

— Proprio non volete che condivida con voi quest’esperienza, vero Spock?

— Questa non è una competizione, dottore. Vi prego, concedetemi di avere un mio personale concetto di dignità.

— Come posso concedervi credito di quello che non capisco?

— Allora fate uso di una delle vostre superstizioni umane: auguratemi buona fortuna, dottor McCoy.

McCoy lo guardò sbalordito. Senza rispondere, premette il pulsante che apriva la porta del ponte hangar. Più avanti, la superficie metallica del modulo emanava un debole luccichio. Due tecnici erano occupati negli ultimi controlli. Senza voltarsi, Spock entrò nell’hangar. McCoy lo vide salire sul modulo. Poi la porta si chiuse e McCoy, rimasto solo, mormorò: — Buona fortuna, Spock.

Sul ponte di comando, Kirk aspettava. Sulu si voltò. — Tutto pronto per il lancio del modulo, signore.

Era il momento di dare l'ordine. — Lanciare — disse Kirk.

Sul quadro di Sulu si accese una luce. Spock era solo nello spazio. Mandato in missione… verso il mostro sconosciuto, da lui, il suo Comandante. Kirk sentì il sibilo dell’elevatore che si apriva. Ne uscì McCoy. Kirk non si voltò. — Tenente Uhura — disse, — collegate il telemetro direttamente col signor Chekov, al computer principale.

Dall’altoparlante venne la voce di Spock. — Modulo a Enterprise.

— Riferite, Spock.

— Il deflusso di energia è enorme e in continuo aumento. — Ci fu una scarica. — Sto deviando tutti i sistemi secondari di energia sugli schermi protettivi. Manterrò la comunicazione finché avrò energia per trasmettere.

Kirk visualizzò Spock chino sul quadro comandi indaffarato a deviare l’energia sul sistema protettivo. Scott, comparso improvvisamente accanto alla sua poltrona, intervenne. — Comandante! Non avrà abbastanza energia per rientrare se la passa agli schermi!

— Spock… — cominciò Kirk.

— Ho sentito, Comandante. Avevamo già preso in considerazione questa probabilità, ma voi avete bisogno di informazioni.

— Quando prevedete che avverrà la penetrazione?

— Fra un minuto e tre secondi. Tenetevi forte. Ci sarà sicuramente una reazione.

Che cosa compariva in quel momento sullo schermo di Spock? Come sarebbe apparsa la creatura vista in primo piano? Quale aspetto avrebbe avuto la membrana chiazzata dai detriti? E quale la struttura granulare del protoplasma che si gonfiava dentro la pellicola spessa tremila chilometri?

— Contatto fra sei secondi — disse la. voce di Spock.

Un tremito scosse l'Enterprise. Era il segnale dell’impatto del modulo con la creatura. Kirk afferrò il microfono.

— Riferite, Spock.

Nessuna risposta. Forse Spock aveva già perso conoscenza? L’organismo avrebbe cercato di espellere il modulo, e le sue convulsioni avrebbero fatto vorticare l’insopportabile intruso in un turbinio di scosse e sussulti.

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