Sophy la grande by Georgette Heyer

autore:Georgette Heyer
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
ISBN: 9788896919446
editore: Astoria
pubblicato: 2012-06-05T22:00:00+00:00

11

Il resto della giornata trascorse senza grandi eventi; Sophy condusse Cecilia nel phaeton a Hyde Park, la fece scendere perché potesse godere di una passeggiata con il signor Fawnhope e ospitò in sua vece sir Vincent Talgarth, che la lasciò soltanto quando scorse la marchesa de Villacañas in calesse. La Marchesa, che suscitava non poca attenzione per il numero e l’altezza delle piume di struzzo raccolte sul suo cappello, lo accolse con un sorriso pigro, e disse a Sophy che trovava i negozi di Londra decisamente inferiori a quelli parigini. Nulla di quanto aveva visto quel giorno a Bond Street l’aveva indotta ad allargare i cordoni della borsa. Ma sir Vincent conosceva una modiste in Bruton Street, che avrebbe certamente riconosciuto subito lo stile e la qualità di una simile cliente, e si offrì di accompagnarvi la Marchesa.

Sophy si fece lievemente ansiosa, ma, prima che avesse il tempo di riflettere sulla cosa, la sua attenzione venne richiamata da lord Bromford. La cortesia la costrinse a invitarlo a fare un giro con lei nel phaeton. Lord Bromford salì, le rivelò quale diletto avesse tratto dal ballo degli Ombersley, quindi le rivolse una formale domanda di matrimonio che Sophy formalmente rifiutò senza esitazione né imbarazzo. Lord Bromford, sconcertato per il breve spazio di un minuto, disse che l’ardore lo aveva reso troppo precipitoso, ma non disperava in un esito a lui propizio. “Quando vostro padre tornerà a questi lidi,” disse, “mi rivolgerò a lui per avere il suo consenso nel corteggiarvi. Siete nel giusto nel voler rispettare le convenienze, e mi scuso con voi se ho violato le regole dell’etichetta. Soltanto la forte passione che mi abita – e devo dirvi che nessun valido argomento avanzato da mia madre, creatura alla quale, come è mio dovere di figlio, io tributo il più profondo rispetto, ha potuto mutare la mia decisione – soltanto, come dicevo, la passione ha potuto indurmi a dimenticare…”

“Ritengo,” disse Sophy, “che dobbiate occupare il vostro posto alla Camera dei Lord. L’avete fatto?”

“Che strano,” rispose sua signoria, gonfio d’orgoglio, “che mi facciate una tale domanda, perché sono proprio sul punto di farlo. Sarò presentato da una persona distinta tanto per il suo lignaggio quanto per i suoi successi forensi, e confido…”

“Non dubito del fatto che siate destinato a diventare un grand’uomo,” disse Sophy. “Per quanto prolisso o involuto, non vi perderete mai nel vostro fraseggiare! Che meraviglia le foglie di quel faggio! Riuscite a immaginare un albero più bello del faggio? Io proprio no.”

“Un albero pieno di grazia,” ammise lord Bromford, condiscendente. “Difficile, tuttavia, che possa rivaleggiare in maestosità con il mogano, che cresce nelle Indie Occidentali, o in utilità con l’Oxandra lanceolata. Mi domando, signorina Stanton-Lacy, quante persone sanno che le stanghe delle loro carrozze sono fatte con questo legno.”

“Nelle province meridionali della Spagna,” ribatté Sophy, “la quercia da sughero cresce in abbondanza.”

“Un altro albero interessante che si trova in Giamaica,” disse sua signoria, “è la ballata. Abbiamo anche il palissandro, l’ebano, il lignum vitae…”

“Le zone occidentali della Spagna,”

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