Sono forte (ma so anche scrivere) by Susanne Lieder

Sono forte (ma so anche scrivere) by Susanne Lieder

autore:Susanne Lieder [Lieder, Susanne]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Salani Editore
pubblicato: 2024-03-05T14:04:07+00:00


Capitolo 23

Qualche notte dopo accadde una cosa strana.

Astrid non ricordava più bene se era stato un brutto sogno o se si trovava in una specie di dormiveglia agitato. Spalancò gli occhi, sbatté le palpebre e dovette pensare un attimo a dove si trovava.

Poi si alzò a sedere, tastò con la mano accanto a lei e, rendendosi conto che nel letto non c’era nessuno, scese e accese la luce.

Sture non era tornato a casa. Fissò per un attimo il suo cuscino e rimase a pensare. Per quello si era svegliata di soprassalto? Perché aveva percepito che lui non c’era?

No, non era quello, il motivo.

Astrid uscì dalla camera da letto e andò in soggiorno. Senza nemmeno accendere la luce, si affacciò alla finestra e restò a fissare il buio. Stoccolma dormiva.

Manderò a una casa editrice le storie di Pippi Calzelunghe.

Incrociò le braccia davanti al petto e sorrise.

Sì! Ci proverò. Perché no? Cos’ho da perdere? Rideranno di me, mi daranno della matta, e allora? Almeno voglio provarci. Altrimenti avrò il rimorso per tutta la vita e penserò: se solo lo avessi fatto!

Nel corridoio si sentì il rumore di una chiave. Sture!

La porta si aprì e subito la si udì richiudere con un clac. Sentì il fruscio del cappotto di lui, appeso all’appendiabiti, e della valigetta che aveva posato accanto al comò. Suoni a lei familiari.

Astrid non si mosse. Se fosse entrato, avrebbe dovuto dargli una spiegazione per non fargli capire che era rimasta alla finestra ad aspettarlo. Non trovandola a letto, l’avrebbe cercata. Allora, che fare?

Forse nemmeno mi cercherà, pensò. Forse sarà contento di non trovarmi.

Si avvicinò alla porta e si mise a origliare. Dov’era Sture? In cucina a farsi un altro drink? Quando tornava a casa tardi, di solito lo faceva. Forse pensando che, in quei casi, lei non si sarebbe accorta dell’alito che puzzava di alcol.

In silenzio, molto in silenzio, abbassò la maniglia della porta, si fermò un istante e poi corse in camera da letto. S’infilò nel letto e si tirò le coperte fino al mento.

Subito dopo lui entrò, si spogliò e si sdraiò accanto a lei, senza toccarla.

Fu in quell’istante che lei sentì l’odore, come una spada che le trafisse i visceri.

Non era alcol, era profumo.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.