Silver in the bone (edizione italiana) by Alexandra Bracken

Silver in the bone (edizione italiana) by Alexandra Bracken

autore:Alexandra Bracken [Bracken, Alexandra]
La lingua: ita
Format: epub
editore: SPERLING & KUPFER
pubblicato: 2023-10-10T12:00:00+00:00


24

QUELLA sera tutto mi sembrò uno di quei sogni indotti dal veleno del basilisco – oscuro e illusorio. La mia mente vagava tra momenti di acuta consapevolezza e le ombre dei miei stessi pensieri. La grande sala era un insieme confuso di movimento e luce delle candele intorno a me, ma io non riuscivo a smettere di fissarla.

La rosa.

Le sacerdotesse l’avevano posata sui palmi pallidi e rivolti in su della Dea. Il fiore bianco era rimasto sulla statua durante tutto il pasto serale.

«Allora, cosa ti prende?» La voce di Neve s’intromise nei miei pensieri. «Sembri ancora più irritata del solito. Tipo un rospo arrabbiato.»

Cabell accennò una risata, ma quando gli lanciai un’occhiataccia pensò bene di smettere.

«Un rospo arrabbiato?» ripetei, paragonando mentalmente la mia faccia a quella della bestiola rugosa che era venuta a prendere il medaglione per conto della maga Grinda. Era strano pensare che fosse accaduto meno di una settimana prima… Il ricordo sembrava così lontano che avrebbe anche potuto essere di una vita passata.

«Fidati, è meglio per te se non ne hai mai visto uno», disse Neve, bevendo un altro sorso di vino. «Sono molto sgarbati.»

I suoi occhi scuri erano inespressivi. Anzi, sembrava incredibilmente rilassata nonostante gli sguardi sospettosi che ancora le lanciavano le persone in sala. Quando si portò di nuovo il calice alle labbra, io ci misi una mano sopra e lo guidai con gentilezza verso il tavolo.

«Non puoi essere felice, solo per una volta?» chiese lei, stringendomi il braccio con un gesto teatrale. «Non ti ucciderà, sai? Olwen dice che non è più fiorita una rosa ad Avalon da quando i Figli sono apparsi. Pensano possa essere il segno che l’isola sta guarendo.»

Per poco non spifferai tutto, ma cosa avrei potuto dire? Che avevo sognato quel momento?

«Persino sir Bedivere pensa che sia un segno», le diede manforte Cabell.

«Anche tu no, ti prego.» Guardai verso Emrys, ma lui continuava a fissare, assorto, la rosa. «Sta ancora cantando?»

«Cantando?» Gli occhi di Neve si illuminarono. «Che canzone era? Hai capito le parole?»

Lui si grattò l’accenno di barba sulla mandibola scolpita. Il mio sguardo si spostò involontariamente verso la sua bocca mentre parlava. «Era più un mormorio, ma… Sta svanendo ora che l’hanno tagliata.»

Poi si voltò verso di me e sollevò le sopracciglia quando vide che lo fissavo. I suoi occhi luccicarono notando il mio interesse, il viso acceso da un’espressione che mi sembrò pericolosa.

Arrossii, grata per la luce fioca nella sala mentre bevevo l’ultimo sorso del bicchiere scarso di vino che mi ero versata. Gli avaloniani intorno a me conversavano animatamente e c’era un senso di rilassatezza titubante, ma palpabile nei loro movimenti quando cominciarono a mangiare la zuppa acquosa di orzo e carne essiccata.

A tutti era stato dato un paninetto tondo che mi ricordava un soul cake, il dolcetto speziato di Halloween. Quello di fronte a me era aromatizzato alla cannella e noce moscata, con una stella incisa sopra. Era la cosa più buona che avessi mangiato da diversi giorni a quella parte, e a giudicare dai piatti vuoti intorno a me, il sentimento era unanime.



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