Rowling J.K. - 2012 - Il seggio vacante by Rowling J.K

Rowling J.K. - 2012 - Il seggio vacante by Rowling J.K

autore:Rowling J.K. [Rowling J.K.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General, ebook
ISBN: 9788867152841
editore: Salani
pubblicato: 2012-01-01T23:00:00+00:00


X

Andrew ripartì da Yarvil alle tre e mezzo, per poter essere a Casa Bellavista prima delle cinque. Ciccio lo accompagnò alla fermata dell’autobus e poi, almeno apparentemente cambiando idea all’improvviso, disse a Andrew che magari si sarebbe fermato ancora un pochino in città.

Ciccio aveva preso il mezzo impegno di trovarsi con Krystal al centro commerciale. Tornò verso i negozi, pensando a quel che aveva fatto Andrew all’Internet café e cercando di sgarbugliare le proprie reazioni emotive.

Doveva riconoscere di essere molto colpito; anzi, si sentiva surclassato, in un certo senso. Andrew aveva organizzato tutto per bene senza dire niente a nessuno e poi, efficiente, aveva eseguito: ammirevole. Gli bruciava un po’ che Andrew avesse preparato il colpo senza fargliene parola e questo lo indusse a chiedersi se non fosse il caso di deplorare la sua scelta di agire nell’anonimato. Non c’era, nel suo gesto, qualcosa di subdolo e di troppo cerebrale? Non sarebbe stato più autentico sfidare Simon a viso aperto o tirargli un cazzotto?

Certo, Simon era un pezzo di merda, ma un pezzo di merda autentico, su questo non c’erano dubbi; faceva quello che voleva quando voleva, senza sottomettersi alle costrizioni del vivere sociale o alla morale convenzionale. Ciccio si chiese se le sue simpatie non dovessero andare a Simon, che gli piaceva tanto intrattenere con il suo umorismo più crudo e volgare alle spese di quelli che facevano la figura dei fessi o a cui capitavano gli incidenti più comici. Ciccio si era detto spesso che preferiva Simon, con la sua instabilità, le sue fiammate improvvise – un degno avversario, un vero combattente – a Cubicolo.

D’altra parte, Ciccio non aveva dimenticato la lattina di impregnante, la faccia e i pugni da bruto di Simon, le urla terribili che aveva cacciato, il piscio che colava giù per le gambe e (forse la cosa più vergognosa di tutte) il suo bisogno assoluto, disperato, che Tessa andasse a prenderlo e lo riportasse al sicuro. Ciccio non aveva ancora raggiunto un grado di invulnerabilità capace di renderlo insensibile al desiderio di rivalsa di Andrew.

Così, era tornato al punto di partenza: Andrew aveva compiuto un gesto audace, ingegnoso e dalle conseguenze potenzialmente esplosive. Ciccio provò un’altra punta di dispiacere per non essere stato lui a ideare quel piano. Era difficile scrollarsi di dosso, come da tempo cercava di fare, l’abitudine acquisita, borghese, di affidarsi alle parole, quando quello era lo sport che gli riusciva meglio, e camminando sulle mattonelle lucide dello spiazzo del centro commerciale, si ritrovò a formulare mentalmente qualche frase che potesse distruggere le pretenziose aspirazioni di Cubicolo ed esporlo al pubblico ludibrio...

Individuò Krystal in una piccola folla di ragazzi dei Fields, ammassati attorno alle panchine in mezzo alla strada più frequentata del centro commerciale. C’erano anche Nikki, Leanne e Dane Tully. Ciccio non esitò, né cercò di darsi un contegno, ma continuò a camminare dritto verso il gruppo, senza cambiare passo, con le mani in tasca, e lo fendette tra gli occhi curiosi e critici che lo squadravano dalla cima della testa alla punta delle scarpe da ginnastica.



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