Rime mortali a Camogli by Adelaide Barigozzi

Rime mortali a Camogli by Adelaide Barigozzi

autore:Adelaide Barigozzi
La lingua: ita
Format: epub
editore: Fratelli Frilli Editori
pubblicato: 2023-01-13T00:00:00+00:00


Capitolo XV

Il prato del vicino non è sempre più verde

Convincere Belinazzi fu più facile del previsto. Dopo un’iniziale titubanza, infatti, l’ispettore capo, che aveva già in programma una visitina a Lauro Papavero, pensò che andarci con Rosanna poteva creare un utile diversivo, una specie di visita tra vicini. L’afa quel giorno non dava tregua. Si tamponò la fronte con un fazzoletto, ed estrasse dalla tasca dei jeans una caramella Rossana semisciolta impiastricciandosi le dita. Meno male che quella mattina aveva deciso di vestirsi in borghese, se avesse avuto la divisa sarebbe morto. Il giorno prima trasferire la base operativa delle indagini nel giardino della villa gli era parsa una mossa astuta, ma ora se n’era già pentito. Ragionare a mente fredda con quel caldo opprimente era quasi impossibile.

Viceversa, la possibilità di agire sul posto, presidiando l’ambiente dove erano maturati i crimini e osservandone gli abitanti, sarebbe stato istruttivo. Troppi particolari non quadravano. Nessuno diceva la verità. Ruben Macrì, che tutti credevano cugino della vittima, per esempio, non aveva con lei alcuna parentela. Se l’era lasciato sfuggire lo stesso fisioterapista, ancor prima che arrivasse la email dal Ministero degli Interni che confermava l’identità di Josephine Maria Costa, cittadina argentina presente nel territorio italiano irregolarmente, poiché le era scaduto il visto turistico da oltre tre mesi. Ruben Macrì, che invece vantava la doppia cittadinanza italiana grazie a nonni e bisnonni in entrambi i rami della famiglia, senza rendersene conto aveva ammesso di essere legato sentimentalmente a Josephine, mentre raccontava visibilmente scosso come l’aveva trovata. Erano amanti, altro che cugini. La donna aveva fatto scadere il visto quindi, in pratica, era una clandestina, ma questo non aveva più alcuna importanza ormai. L’unica cosa su cui Macrì non aveva del tutto mentito era il suo titolo di fisioterapista: aveva conseguito il diploma a Buenos Aires, ma in Italia non era riconosciuto.

Perché avevano taciuto sulla vera natura della loro relazione inventandosi la storia della parentela? Macrì non aveva saputo dare una spiegazione logica. Si era ingarbugliato. Prima aveva detto che era stata un’idea di Josephine, che non voleva che Giulia sapesse i fatti suoi, poi che nel suo mestiere era meglio presentarsi come single, per non inquinare il rapporto curatore-paziente, una spiegazione quantomeno bislacca. Belinazzi sospettava che quei due volessero circuire in qualche modo l’attrice per impossessarsi dei suoi soldi. Che la De Magistris, a parte l’ingente patrimonio del cosiddetto marito e i guadagni con il teatro, fosse ricca di famiglia lo sapevano tutti. Il bel fisioterapista che seduce la paziente non più giovane, che luogo comune… Ma se le cose stavano così, quei due non avevano fatto bene i loro conti: la paziente in questione non era certo una sprovveduta. E per giunta era provvista di un compagno magari non regolarmente sposato, ma in perfetta salute, sebbene asociale, scorbutico e misantropo. E poi, qualcosa era andato così storto che Josephine Costa si era uccisa. O era stata uccisa. Presto sarebbero arrivati i risultati dell’autopsia e almeno su quel punto si sarebbe fatta luce. Perfino



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