Quando una donna diventa un lago by Marjorie Celona

Quando una donna diventa un lago by Marjorie Celona

autore:Marjorie Celona [Celona, Marjorie]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Bollati Boringhieri
pubblicato: 2023-07-25T22:00:00+00:00


17. Dmitri

Non doveva mangiare sull’auto di suo padre. Non doveva toccare niente con le mani appiccicose. Non doveva parlare troppo o troppo forte. Quelle regole valevano a Whale Bay, e valevano anche adesso, a San Garcia.

Holly guidava come una pazza. Aveva le nocche bianche. Continuava a inserire la freccia cercando di cambiare corsia, poi lasciava perdere, e Leo imprecava. Non sembrava in grado di gestire le marce.

Dmitri premette la schiena contro il sedile e inspirò. Suo padre era magro. Non si era rasato, e aveva un livido sulla guancia. Portava pantaloni azzurri e una camicia a maniche corte con un cravattino di cuoio, i capelli lisciati all’indietro con il gel. Mocassini neri che a Dmitri sembravano pantofole, grossi occhiali da sole come quelli dei poliziotti alla tivù. Le strade erano bordate di palme. Dmitri non le aveva mai viste prima, se non nei cartoni animati. Una settimana intera a San Garcia! Avrebbe voluto gridarlo a tutto il mondo.

Anche Holly era più magra. Si vedevano le vene sotto la pelle degli avambracci, spesse come lombrichi. Dalle ascelle spuntavano dei peletti che sembravano le zampe di un ragno. Aveva un lungo vestito azzurro con una cintura rossa sottile. Dmitri credeva che avrebbe indossato un grosso abito bianco da sposa, e il padre uno smoking. Sua madre non gli aveva messo niente di elegante in valigia, e guardandoci dentro Leo si era infuriato perché c’erano solo calzoncini corti, un costume da bagno e una maglietta con un orsacchiotto. «Ha sei anni» aveva detto sua madre. «Non ci penso neanche a comprargli un completo elegante».

Questo succedeva il mattino precedente, il mattino in cui erano partiti per San Garcia. I suoi genitori si erano messi a litigare davanti alla casa bianca sulla spiaggia, la macchina ancora accesa. La mamma aveva spiegato che Jesse non sarebbe andato con loro. Dmitri e Holly erano già in auto. Aveva visto il fratello osservare la scena da dentro casa. «Non verrà con voi».

Era perché adesso suo padre odiava Jesse? Perché voleva bene solo a lui?

«D’accordo». Suo padre si era allontanato come una furia sferrando un pugno in aria, poi erano partiti.

Dmitri si chiese cosa stesse facendo Jesse, se fosse dispiaciuto di essere rimasto a casa con la madre o se invece fosse quello il posto migliore in cui stare. Però non poteva negarlo: si sentiva meglio, più al sicuro, senza di lui. Se il fratello fosse stato sul sedile posteriore si sarebbe potuto allungare in fretta, per non farsi beccare, e gli avrebbe pizzicato il braccio. Lo faceva sempre. Una gomitata, una spintarella, mentre nessuno guardava: l’unica prova, un’invisibile vampata di dolore.

«Sto solo cercando di irrobustirti» diceva ridendo, poi gli afferrava l’avambraccio con le mani e tirava la pelle in direzioni opposte.

Ma cos’era peggio? Il bruciore, o l’orrore nel vedere suo padre arrivare di corsa richiamato dalle sue urla? Essere costretto a guardare. A volte suo padre tirava fuori la lingua in quei momenti, come per concentrarsi al massimo.

Dopo, Jesse non piangeva mai. Tornava tutto rigido nella loro cameretta



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