Per un'ora d'amore by Piergiorgio Pulixi

Per un'ora d'amore by Piergiorgio Pulixi

autore:Piergiorgio Pulixi [Pulixi, Piergiorgio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Thrillers, General
ISBN: 9788831814911
Google: i8P9EAAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2024-04-15T16:00:00+00:00


34

Via Tommaso Pini, zona Lambrate, Milano

Pavan capì che non avrebbe mai fatto in tempo a recuperare la pistola che aveva lasciato sul sedile posteriore.

“Ti sei fatto cogliere di sorpresa come un idiota qualsiasi” si accusò, alzando le mani in segno di resa dato che la sua elefantiaca agilità gli impediva di fare l’eroe.

«Sicché ci fai entrare? Qua fuori si bubbola.»

Bepi si sentì gelare. “No, devo aver avuto un’allucinazione uditiva” si disse, salvo rendersi conto che la mano stretta all’impugnatura dell’arma sembrava femminile.

La canna della pistola si ritrasse e al suo posto comparve il volto sorridente di Clara Pontecorvo.

«Oh, boccalone, allora? Ti stavi a guardare i pornazzi? Bella guardia, la tua. Dài, apri, ché c’è un freddo birbone. Ho i piedi marmati.»

«Tu di marmato hai il cervello, zio can! Ma sono scherzi da fare? Mi sono cagato addosso, ’orco bòja!»

«Finiscila di fa’ i’ beota. Sblocca gli sportelli e facci entrare.»

«Ma va’ in móna! Bagnati per bene, su.»

«Se l’è presa» sghignazzò Pontecorvo, fissando la collega al proprio fianco. «Via, fa’ i’ bono.»

«See, fa’ il buono to nona in cariola. Magari tra cinque minuti…» si vendicò l’ispettore, tirando su il vetro.

«Ma che scherzi davvero?!» gridò Clara battendo sul finestrino. «Dài, che si gela!»

Il poliziotto sbloccò gli sportelli. Col peso della toscana, le sospensioni dell’auto, già messe a dura prova da Pavan, gemettero.

«Oh, ma ti dài una calmata! Finiscila di urlare. È un appostamento, Dio santo. Vuoi che mi sgamino?»

«Bepi, ti si sgamerebbe anche a un chilometro di distanza» ribatté Eva Croce sedendosi sul sedile posteriore.

«Maiala, t’ha’ visuccio. Hai la febbre?» gli domandò Pontecorvo, spaventata dal pallore cadaverico del veneto.

«No, ho semplicemente le bale che mi girano a elica. Ma siete matte? Mi stava per venire un infarto. E poi… Ma cos’è questo odore?»

«Profumo, non odore» disse Pontecorvo, sventagliandogli sotto il naso il sacchetto traboccante di cibo di un fast food. «Abbiamo fatto il pieno da Burger King. T’ho preso tutto il menu con tanto di triplo hamburger. Poi di’ che non ti voglio bene… Uhm, finalmente una cena decente. E l’è tre giorni che ’un fo un pasto a garbo. Hanno messo anche me di guardia. Da una settimana sto fuori a ghiacciarmi il culo. So cosa significa, per questo c’è venuta l’idea di farti un po’ di compagnia.»

«Scusami, pasto decente quello?» chiese Croce, fissando con sospetto il Big King che la toscana stava addentando.

«Ci puoi giurare. Diglielo, Pavan. Altro che le sue insalatine di feta, seitan e germoglietti di soia, che proprio non so te come fai: se le mangiassi io, starei tre giorni di fila al cesso a cagarci l’anima.»

Con le narici invase del profumo paradisiaco di carne grigliata, frittura e cheesecake, Bepi aveva qualcosa come sette litri di acquolina in bocca: era sul punto di sbavare come un san bernardo.

«Da dove vuoi iniziare?» domandò Pontecorvo.

«Non prendo niente. Ho già mangiato.»

«Hai già mangiato? E cosa, di grazia?»

Pavan indicò gli involucri di due barrette energetiche.

«Quelle.»

Clara si voltò sgomenta verso Eva, che scrollò le spalle. «Te l’avevo detto.»

«Impossibile… Bepi, t’ho preso pure la nocciolata da mettere sulla torta e tripla porzione di patatine con salsa speciale.



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