Per fortuna faccio il prof by Nando Dalla Chiesa

Per fortuna faccio il prof by Nando Dalla Chiesa

autore:Nando Dalla Chiesa [Chiesa, Nando Dalla]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Political Science, General, Social Science
ISBN: 9788858778029
editore: Giunti
pubblicato: 2018-07-08T22:00:00+00:00


RITRATTI

Forse a questo punto sarà nato in qualche lettore il desiderio di saperne di più: di conoscere più da vicino questi studenti o laureati o, per riprendere il termine generale a me più caro, questi “allievi”. Il clima, il gruppo umano di cui partecipano e che anzi realizzano spontaneamente nel loro stare insieme e nel loro succedersi, si è probabilmente già materializzato attraverso gli episodi e gli schizzi fugaci. Ma di loro singolarmente, almeno di qualcuno, è possibile dire qualcosa? Proverò a farlo con alcuni ritratti, composti per altre ragioni in epoche diverse. Che non esaurirebbero la molteplicità delle storie e delle passioni neanche se fossero il doppio o il triplo o il quadruplo, perché il gruppo non lo puoi recintare, è materiale che sfugge appena cerchi di dargli un perimetro. Sono solo esempi, tra cui non compaiono fra l’altro molti degli allievi a cui sono più legato, e di cui già ho parlato. Però servono a scontornare meglio la storia collettiva che stiamo raccontando. A vedere più da vicino chi la popola e l’ha popolata. Ho scelto dunque chi, dopo i miei corsi, ha già fatto un tratto di strada, perché si possa meglio capire che non abbiamo fin qui raccontato una favola di fuochi fatui.

Alessandro, per esempio. Sembra un moschettiere del re. O un giovane profeta. Con la barba bionda e i lunghi capelli che si fermano prima delle spalle, gli occhi dipinti di un azzurro generoso, Alessandro Sipolo sarebbe tagliato, come attore, per molte parti di “buono”. Fatto sta che da anni si guadagna la fiducia dei rifugiati che arrivano a Brescia, città simbolica per quegli esseri umani su cui oggi il mondo ricco si divide, se ricacciarli indietro o restituire loro la speranza. Alessandro ha scelto questo mestiere incerto e ne ha fatto un percorso di vita, rinunciando a un dottorato già vinto. Una formazione di sinistra, buon senso senza partito, principi solidissimi ma niente ideologie, ha sempre pensato di dovere legare la sua esistenza a una qualche grande causa. Per questo, appena conclusa l’università se ne era andato con il servizio civile internazionale in Sudamerica. Per un anno, dal marzo 2011. Ad Arequipa, nel Sud estremo del Perù. Con la Caritas ma inventandosi poi sul posto, in autonomia, un progetto originalissimo: di microcredito per le madri di disabili abbandonate dal coniuge. Da lì mi aveva scritto più volte per aggiornarmi su attività ed emozioni.

Quando è tornato in Italia non ha smesso di pensare agli ultimi. Alle folle che chiedono scampo dalla violenza e dalle guerre. Era incominciata un po’ così, questa storia dei rifugiati, qualche iniziale dilemma sulla precarietà del lavoro che stava intraprendendo, poi ci si è buttato lo stesso anima e corpo, con orari che facevano polpette dei ritmi impiegatizi. E la missione di accogliere, di dare una casa, in un progetto gestito dal comune di Brescia, ove ora ha responsabilità importanti. Ma non si esaurisce qui il suo impegno sociale. Perché in provincia di Brescia e soprattutto sul lago di Iseo Alessandro è molto conosciuto anche per la sua militanza nell’anpi.



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