Norbin alla ricerca del sangue di vampiro by Roberto Semplici

Norbin alla ricerca del sangue di vampiro by Roberto Semplici

autore:Roberto Semplici [Roberto Semplici]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-04-08T22:00:00+00:00


Cleandro era lì, solo, immerso nella nebbia, essa era così fitta che il cielo era buio. Tra le mani aveva ancora quella lettera. Una presenza comparve alle sue spalle, furtiva. Rimanendo a distanza. L’uomo si girò e vide soltanto una sagoma, ma nulla di più, i suoi tratti rimanevano celati dalla nebbia. La voce di quell’essere era ovattata, penetrava nelle orecchie fino a insinuarsi in fondo al cervello. Quel suono pareva provenire direttamente dalla sua mente. Cleandro non sentiva però la paura. All’inizio aveva del timore poi, senza capire il perché, si sentì pervaso da una profonda fiducia. Quell’essere si avvicinò e gli sussurrò qualcosa nell’orecchio. L’uomo sbigottito si domandò come potesse sapere. Quell’entità indefinita indietreggiò nascondendosi nella nebbia e poi da lontano iniziò a parlargli indicandogli quale sarebbe stato il percorso che avrebbe dovuto seguire. Era stato scelto perché avrebbe dovuto fare da portavoce per tutti gli altri. L’ordine era che Edelberga, Elvezio e i ragazzi si sarebbero dovuti dirigere alla stazione; poi il destino del maggiordomo sarebbe stato quello di andar a recuperare la giovane Astrid stando però molto attento. Il ruolo dello scienziato era solo quello di trovare Berenice. Infine la raccomandazione di quell’entità era di viaggiare nell’anonimato perché il dottor Phrike li avrebbe cercati e tutti loro sarebbero stati costantemente in pericolo. La sagoma sparì.

La nebbia stava diradando e un eco lontano declamò: «Non c’è più tempo.»

La lettera in mano all’uomo prese fuoco, iniziò ad ardere con una fiamma blu che si diffuse sulle mani e l’uomo urlò di dolore. Cleandro aprì gli occhi. Lo stavano guardando. Era seduto in poltrona con le mani rosse e doloranti; la lettera che reggeva non c’era più ed era rimasto solo un cumulo di cenere.

«Cosa è successo?» domandò Elvezio.

Lo scienziato titubante raccontò il sogno fatto. I cinque avevano già deciso la sera prima cosa avrebbero dovuto fare e quello che gli aveva appena raccontato Cleandro sembrava l’ennesima prova che si sarebbero dovuti preparare ad affrontare un lungo viaggio. Chiusero ogni stanza del castello, radunarono lo stretto necessario da portare con sé. Lo scienziato mise in una cassetta di legno tutta la manna che aveva accumulato per la signora Ister negli ultimi tempi. L’uomo la consegnò nelle mani di Norbin e spiegò al ragazzo come e quando usarla prendendosene cura con la massima attenzione. Cleandro trascrisse degli appunti su dei fogli che affidò a Edelberga affinché li custodisse per utilizzarne le informazioni nei momenti opportuni, per guidarli lungo il viaggio che avrebbero dovuto compiere. Riempirono il tettuccio della CM-Neve di taniche di carburante. Sapevano che non ne avrebbero trovato e poi una volta finito si sarebbero dovuti arrangiare con mezzi di trasporto alternativi. Elvezio chiuse con la grossa chiave anche il portone d’entrata. Salirono tutti sulla vettura e ancora con il cielo nero in attesa del sorgere del sole, partirono in direzione della villa in campagna.

Lì Cleandro avrebbe preso la CM-16. Gli altri invece avrebbero proseguito per Zenavi. Poi Edelberga, Norbin e Diakon avrebbero preso il treno per lo stato



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