Mare Fuori. Il romanzo ufficiale della serie TV. Le forme dell'amore by Aa.vv

autore:Aa.vv [Aa.vv]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00

EDOARDO

Nove minuti prima dell’accoltellamento

Io nun song’ ’o pupazz’ ’e nisciun’. Tantomeno di Ciro Ricci. Io voglio essere un’anima libera, un artista, uno che si vive la vita sua come gli pare a lui, con il rispetto per i compagni suoi ma senza calare la capa di fronte a niente e a nisciun’. I’ song’ come a sta tigre che tengo sopra al cuore: fiera, selvaggia, che può essere feroce se vuole cacciare oppure dolce come nu gatto, quann’ vo’ essa. Oggi è tutto allucinante, perché sopra la pelle tengo ancora il sale del mare insieme all’odore di Teresa e al calore della sua pelle. Sento nel petto tutto insieme: quei momenti nel mare con lei, l’orgoglio di recitare la poesia mia davanti a tutti quanti, in quella bella sala piena di gente che era venuta per noi. Un altro tipo di potere, che non sapevo proprio che esisteva. E oggi infatti c’ho addosso una forza disumana. Ma questa forza la dobbiamo sapere usare. Dobbiamo scegliere. Chest’ è a forza overa. Anche quella di arrendersi, di fronte a chi diciamo noi.

Ciro no. Iss non è come a me. Stasera mi pare che è uscito fuori di capa totale e rischia ’e se metter’ dint’ ’e guai. Se gli voglio bene, lo devo aiutare. Dalla mensa lo seguo in cucina, dov’è è andato a prendere Lino che stava legato là dentro, e minacciandolo con il coltello vuole andare al deposito insieme a lui.

«Vengo ccu tte!» gli dico.

«No Edoà» mi fa lui. «Le mani me le devo sporcare io ccu chelli doie merde. Lièvet’ ’a miezz’.»

«No» insisto venendo in avanti per mettermi in faccia a lui. È fuori controllo stasera, ma sta sbagliando proprio. Tutto il futuro nostro è nelle mani di quello che farà lui adesso. «Che cazz vuo’ fa, Cirù? Nuie tenimm’ altri piani, o te l’hai scurdat’?»

«Io nun m’aggia scurdat’ niente» risponde. «Ma chilli duie m’hanno fatto fa a figura d’ ’o strunz, e tu ’o ssai ca chest’ non può succedere si vuo’ cumannà.»

«E come pensi di comandare se ti chiudono a Poggioreale e buttano la chiave? Ah? Chi cazz ci rimane cca dint’? A capa a vuò usà? Me l’hai ’mparat’ tu» gli dico per convincerlo. Ma nun è overo. Non me l’ha imparato lui ma un’altra persona. Una ragazza che le cose le vede per quelle che sono e tiene il coraggio di chiamarle per quello che sono e fare le cose che sceglie di fare, lasciando perdere tutto il rumore che non serve a niente e crea solo tarantelle inutili e pericolose. Comme a chell’ che sta facendo mò. Che significa per te la parola comandare, Cirù?

«Stamm’ a sentì Cirù, l’accirrimm’ fora» gli prometto. Fuori da qua è tutto diverso, ’o ssaie. Qua tu ti pensi di comandare ma stiamo sotto agli occhi di tutti e ogni cosa poi la paghi. La paghi veramente. Come faccio a spiegarglielo, che stasera sta rischiando di bruciare tutto il futuro suo? «T’ ’o giuro, ce vaco io a Milano a me fa ’o Chiattill» insisto.

scaricare

Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.