L'inquisitore (Il Giallo Mondadori) by Rino Cammilleri

L'inquisitore (Il Giallo Mondadori) by Rino Cammilleri

autore:Rino Cammilleri [Cammilleri, Rino]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-05-03T12:00:00+00:00


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Le pagine del lezionario giravano con calma, pesantemente, una dopo l’altra.

Complicatissime miniature facevano saltuaria apparizione attorno alle lettere rosse e nere. E l’occhio incuriosito sarebbe stato tentato di soffermarvisi, per decifrare quelle figure, seguire gli intrecci di foglie o le code attorcigliate di assurdi animali, trarre piacere dalla meraviglia suscitata in esso dalla fantasia dell’artista, dall’abilità della mano, dalla pazienza delle dita.

“L’occhio non è mai sazio” pensava Corrado mentre diceva messa. “E questo è strano e quasi incredibile. Ma perché le immagini ci attirano tanto? Sono poi le immagini in se stesse ad affascinarci o quello che rappresentano? No, senz’altro no. Non quello che sta dietro a un’immagine è la fonte del diletto, bensì l’immagine in se stessa; infatti spesso sono proprio le rappresentazioni dell’orribile quelle che attraggono di più.

“Qual è il tipo di figura che abbacina maggiormente? Ovviamente quello che più colpisce la nostra fantasia. Ma l’incantesimo dura solo un momento. Prosciugata dall’occhio di ogni sua intensità, l’immagine diventa già vista. Subentra la noia, dopo un po’. Ce ne vuole un’altra. E che sia più dirompente della precedente, se vuol riuscire a richiamare la nostra attenzione.

“Concupiscenza degli occhi. Terribile pericolo per la salvezza dell’anima. Da sempre i santi hanno messo in guardia contro tale nemico. Sì, perché questo demone passa generalmente inosservato, ma penetra in quelle zone della mente che nemmeno noi sappiamo di possedere, sollecita ricordi che la coscienza non ha registrato, svela desideri reconditi e inimmaginati, sveglia la bestia infera che è all’interno di ogni uomo e che si cela nella parte più nascosta del cuore, dove scaturiscono i sogni dell’alba, nel regno della nuda fantasia.

“Eppure tutto quello che Dio ha creato è cosa buona” convenne Corrado. “Quanti peccati si commettono nella sfera sessuale! Non per questo gli organi genitali sono strumenti di dannazione. Anzi, la Chiesa ha sempre preso le debite distanze da ogni angelismo che veda nella carne solo un mezzo di corruzione.

“Così per le immagini. Limitando il campo dell’artista al reale o all’allegorico, la Chiesa costringe la fantasia ad avvicinarsi il più possibile a Dio. Questo, lungi dall’avere un effetto restrittivo per l’arte in genere, forza l’espressività a passare per la porta stretta del divino, sicura che proprio in quella direzione l’anima possa trovare la multiformità e la varietà cui anela. Tutte le attribuzioni della divinità. Gli infiniti aspetti di Dio. Le meraviglie al di là dell’immaginabile. La Bellezza, che per definizione è buona e vera…”

Era tanto tempo che Corrado non riusciva a dire una messa senza distrarsi. L’aveva attribuito agli accadimenti di quei giorni. Ma, pensandoci bene, era così da anni. Anzi, a dire la verità, ogni ufficio divino, ogni preghiera, ogni devozione gli riuscivano particolarmente sgraditi.

Sapeva già prima di cominciare che non avrebbe tratto alcun gusto da quel che stava per fare, in materia di pratica religiosa. Quei momenti, quelle ore trascorse in raccoglimento o in meditazione si risolvevano in una lotta snervante e continua contro le distrazioni.

Un vecchio direttore spirituale gli aveva spiegato che spesso Dio sottrae il gusto della preghiera,



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