Le sirene della notte by Diana Chiarin

Le sirene della notte by Diana Chiarin

autore:Diana Chiarin [Chiarin, Diana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-03-05T12:00:00+00:00


Moira

«Amor, Moira compie gli anni e ci ha invitate da lei. Tu vieni?»

Non me lo aspettavo, anche perché non so come pormi con Moira. Siamo amiche? Conoscenti? Se mi ha invitata, forse mi ritiene un’amica, anche se mi sembra una donna molto riservata.

«Va bene. Quando pensava di festeggiare? Le prendi un regalo?»

«Compie gli anni martedì, ma organizza una cena da lei sabato. Ho tempo per il regalo.»

«Considera anche me se vuoi, così facciamo una cosa più corposa.»

«Bene! Sono contenta che vieni.»

Anja certamente rimarrà per un boccone e quattro ciacole, poi scapperà al lavoro. Mal che vada, se non sarò a mio agio, l’accompagnerò fino a Marghera.

A casa di Moira siamo in sei: ci sono Wanda e Tosca, Alba con la sua immancabile salopette in denim e noi due. Anja ha pensato di regalarle un buono acquisto in profumeria, Wanda e Tosca le hanno preso un profumo di nicchia, Alba un buono da spendere in libri.

L’appartamento di Moira è leggermente più grande di quello di Anja e alle pareti ci sono mensole piene di volumi, soprattutto di gialli e horror.

Tosca e Wanda sono davvero molto simpatiche, si fanno continuamente dispetti bonari e ricordano i due vecchietti dei Muppets. Il loro regalo non è impacchettato, bensì avvolto da uno dei centrini fatti a mano da Wanda, peraltro davvero molto bello, ricamato con un motivo a fiori di piccole rose nere.

Anja spilucca veloce delle pizzette, che annaffia con un bicchiere di Coca Zero. Si vede che è ansiosa, ha paura di arrivare dopo il solito pattugliamento delle bulgare; infatti, incarta una decina di pizzette in un tovagliolo, le imbuca nella borsa e ancora con la bocca piena si alza e bacia me e Moira prima di andarsene con una certa fretta.

L’atmosfera è piacevole, rilassata. Wanda passa un sacco di tempo in terrazza a fumare. Alba e Tosca cantano un’aria della Vedova allegra. Moira le ascolta in silenzio, sembra voglia partecipare anche lei al coretto, ma la timidezza non glielo permette. Mi siedo accanto a lei, le poso una mano sulla schiena. Lei mi sorride.

«Sono brave, eh?» Parla con la sua vocina bassa, la voce di chi cerca di non farsi vedere.

«Sì, sono molto brave.»

«Grazie di essere venuta.»

«Grazie a te di avermi invitata.»

Ometto di dirle che temevo il disagio di stare tra persone che non conosco, così come ometto il fatto che vorrei saperne di più, della sua storia. Lei però sembra capirlo comunque, perché si volta con il busto verso di me.

Rimaniamo in silenzio per un po’, mentre Tosca e Alba attaccano con Al cavallino bianco.

Tra un’aria e l’altra bevono vino e dopo un po’ il volume è piuttosto elevato.

«Come ti trovi qui?»

Moira sorride. Se l’aspettava da un po’ una domanda rompighiaccio.

«Non è male, Mestre. E anche il residence mi piace molto.»

«Cos’è successo poi, quando sei venuta al Nord?»

«Certo non usi giri di parole, Denis.»

«Sono solo curiosa. Hai una storia interessante. In realtà, tutte voi ce l’avete.»

«Siamo una specie di Factory qui dentro. Comunque, tornando a me, quando sono arrivata a Padova è stato abbastanza orrendo.



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