L'amico americano by Patricia Highsmith;

L'amico americano by Patricia Highsmith;

autore:Patricia Highsmith;
La lingua: ita
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2018-05-15T00:00:00+00:00


13.

A causa delle condizioni incerte di Vincent Turoli, Tom decise di recarsi fino a Fontainebleau, la domenica, ad acquistare i giornali londinesi – Observer e Sunday Times – che solitamente trovava al journaux-tabac di Villeperce il lunedì. Il chiosco di Fontainebleau era di fronte all’Hôtel de l’Aigle Noir. Tom si guardò in giro, ritenendo che probabilmente anche Trevanny acquistasse regolarmente i domenicali di Londra. Ma non vide il corniciaio. Erano le undici e forse Trevanny era già passato dal giornalaio. Tornato alla sua vettura, Tom incominciò dall’Observer. Non vi si faceva parola sull’incidente del treno. Non era detto che i giornali inglesi avrebbero riportato la notizia, comunque controllò anche sul Sunday Times, e trovò in effetti un trafiletto a pagina tre, poche righe che lesse con avidità. L’autore del pezzo aveva scelto una tonalità disincantata: “... Un’azione mafiosa di eccezionale rapidità... Vincent Turoli, della famiglia Genotti, un braccio amputato e un occhio in gravi condizioni, ha riacquistato conoscenza sabato mattina; le sue condizioni migliorano così rapidamente che si prevede un imminente trasferimento del Turoli a un ospedale di Milano. Ma anche se sa qualcosa, tiene la bocca chiusa.” Il fatto che non parlasse non era una novità per Tom, tuttavia era evidente che se l’era cavata. E questo era un peccato. Probabilmente Turoli aveva già dato una sua descrizione ai suoi compari. Certamente altri membri della famiglia erano andati a trovarlo a Strasburgo. I mafiosi importanti ricoverati all’ospedale venivano sempre protetti giorno e notte e non era da escludere che anche per Turoli si usassero riguardi simili, pensò Tom, non appena gli venne in mente di eliminarlo. Ricordò allora il ricovero ospedaliero “con scorta” di Joe Colombo, capo della famiglia Profaci, a New York. Di fronte a prove schiaccianti del contrario, Colombo negò di appartenere alla mafia e negò persino che la mafia esistesse. Per tutto il tempo in cui Colombo restò all’ospedale, le infermiere dovettero scavalcare le gambe delle sue guardie del corpo che dormivano in corridoio. Meglio lasciar perdere, con Turoli. Probabilmente aveva già parlato di un uomo sulla trentina, castano, di peso leggermente superiore alla media, che lo aveva colpito alla mandibola e allo stomaco; e di un altro, che doveva essere appostato alle sue spalle, visto che aveva ricevuto una contusione alla nuca. Restava da stabilire il grado di certezza con cui Turoli l’avrebbe riconosciuto, se lo avesse rivisto. Notevole, concluse Tom. Inoltre, se lo avesse rivisto, Turoli avrebbe probabilmente ricordato meglio anche Jonathan e per il semplice motivo che Jonathan non aveva un aspetto dei più comuni, ma era un po’ più alto e più biondo della media. E naturalmente Turoli avrebbe confrontato i suoi ricordi con quelli dell’altra guardia del corpo, che era viva e vegeta.

“Caro,” gli disse Heloise quando lo vide entrare in soggiorno, “che ne diresti di una crociera sul Nilo?”

I pensieri di Tom erano così lontani, che dovette riflettere per un momento su cosa e dove fosse il Nilo. Heloise era sul divano, a piedi scalzi, intenta a sfogliare opuscoli di agenzie di viaggi.



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