La notte del predatore by Wilbur Smith

La notte del predatore by Wilbur Smith

autore:Wilbur Smith
La lingua: ita
Format: azw3, epub
Tags: ebook
editore: Longanesi & C.
pubblicato: 2016-10-04T22:00:00+00:00


Hector telefonò al palazzo reale di Abu Zara City, chiese di parlare con sua altezza l’emiro e, dopo avere dato il proprio nome, venne messo subito in linea con il suo studio privato. Dopo pochi istanti sentì la voce del sovrano di Abu Zara.

«Sono davvero felice che mi abbia chiamato, Hector. Mi ha profondamente rammaricato, o per meglio dire disgustato, sentire che gli americani hanno lasciato scappare quell’animale di Congo. Posso immaginare come si sente, dopo tutto quello che quell’uomo ha fatto alla sua famiglia. Se posso fare qualcosa, non ha che da chiedere.»

Davanti a una proposta del genere, la maggior parte degli inglesi rifiuta d’istinto, per non dare disturbo. Ma quelle che potevano passare per buone maniere in Inghilterra avrebbero rappresentato un grave insulto per un uomo come l’emiro, che non sarebbe stato affatto contento di veder rifiutata la propria offerta. Hector, che lo sapeva, non si fece scrupolo di replicare: «Grazie, altezza. La sua premura significa molto per me e si dà il caso che possa essermi molto utile».

«Sono lieto di sentirlo. Cosa le serve?»

«Qualche giorno fa ho scoperto dove si nascondeva Johnny Congo a Caracas. I miei uomini e io abbiamo tentato di catturarlo, ma è fuggito. Temo che mia figlia Catherine possa trovarsi di nuovo in pericolo e vorrei trasferirla subito nell’appartamento di Abu Zara, dove so che sarà al sicuro. Mi autorizza?»

L’emiro ridacchiò sommessamente. «Sa benissimo che ho – com’è che dite voi? – un debole per la signorina in questione. La prego di mandarla nel mio paese subito, se non prima.»

«Grazie, altezza. Le sono davvero grato.»

Catherine Cayla, accompagnata dalla bambinaia, Bonnie Hepworth, e da tutto l’entourage, decollò la mattina dopo da Heathrow con un volo diretto per il piccolo emirato che ospitava il quartier generale della Bannock Oil.

Vennero subito sistemati nell’appartamento all’ultimo piano di un edificio i cui inquilini erano politici di alto livello o membri della vasta famiglia reale di Abu Zara. Il palazzo era quindi una fortezza virtuale, dal filo spinato che ne proteggeva il perimetro ai sistemi di sicurezza che monitoravano ogni millimetro quadrato di ogni piano ai pannelli d’acciaio, creati per deflettere qualsiasi granata a razzo o ordigno esplosivo lanciati dal terreno, che riparavano le finestre dell’attico dei Cross.

L’appartamento era stato allestito come una casa sicura dove Catherine potesse stare senza che il padre dovesse preoccuparsi per la sua incolumità. Il fondo fiduciario della piccola copriva le stratosferiche spese di mantenimento.



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