La mente ostile by Milena Santerini

La mente ostile by Milena Santerini

autore:Milena Santerini [Santerini, Milena]
La lingua: eng
Format: epub
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2020-04-06T22:00:00+00:00


I neorazzismi

Dopo la Shoah, lo sterminio degli ebrei d’Europa avvenuto durante la Seconda guerra mondiale, è stato posto un argine culturale e morale alle teorie razziste e antisemite. L’art. 1 della Dichiarazione universale dei diritti umani approvata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1948 recita: “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza”. E all’art. 2: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione”.

La nostra Costituzione all’art. 3 non potrebbe essere più chiara nel ripudiare il razzismo: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali”.

Il razzismo è oggi ufficialmente e legalmente bandito, anche se non può certo dirsi scomparso.

Nel dopoguerra, il razzismo scientifico è “tornato” per giustificare ideologicamente l’apartheid in Sudafrica. Le caratteristiche fisiche sono tornate a giocare un ruolo nel genocidio dei tutsi e degli hutu moderati in Ruanda, così come è riapparsa l’idea di “pulizia etnica” nei Balcani degli anni Novanta.

In Europa, tuttavia, l’edificio politico e culturale costruito sui diritti dell’uomo dal dopoguerra in poi esclude la gerarchia tra le razze, le discriminazioni basate sulla differenza biologico-genetica tra i gruppi e l’inferiorità di alcuni esseri umani di fronte ad altri, tanto da aver eliminato la parola “razza” da molti documenti ufficiali.

Anche l’immaginario occidentale della seconda metà del Novecento, con i suoi film, la musica e i romanzi ha stabilito un confine tra i “buoni” e i “cattivi”. Basti pensare all’enorme influenza avuta dalla produzione della Walt Disney, con le sue storie (forse a volte fin troppo politically correct) che hanno promosso sistematicamente la causa dell’uguaglianza e dell’universalismo contro ogni pregiudizio e razzismo. Pur se vari movimenti xenofobi e più o meno apertamente razzisti sono in crescita in Europa come in altri continenti, anche nei rapporti sociali si tende a non manifestare un aperto pregiudizio, rimasto una sorta di tabù.

Tuttavia, questo contenimento del razzismo – almeno in ambito pubblico – lascia posto a forme diverse, più sottili e non meno pericolose. Rupert Brown, commentando un’ampia panoramica di ricerche sull’argomento conclude che “se è vero che negli ultimi trent’anni si sono registrate importanti modificazioni delle norme istituzionali e delle prassi che disincentivano l’espressione del pregiudizio etnico e sessuale ed esercitano notevole influenza sul comportamento manifesto delle persone, è anche vero che questo non si è tradotto sempre in una interiorizzazione nei sistemi di valore di ciascuno”.27

Il “razzismo” rimane quindi interiorizzato, ma si esita a esplicitarlo nella forma tradizionale della differenza biologica, della relazione tra aspetto fisico, patrimonio genetico e disposizioni morali o del razzismo scientifico. Se però, come avviene ormai dagli



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.