La figlia della neve by M. J. McGrath

La figlia della neve by M. J. McGrath

autore:M. J. McGrath [McGrath, M. J.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858620007
editore: Rizzoli
pubblicato: 2011-10-02T22:00:00+00:00


DeSouza sfoderò un sorriso raggiante e lo salutò come se fossero vecchi amici.

«Non male, il vostro villaggetto!»

Derek annuì. Non pensò che DeSouza avesse voluto essere scortese; era stata una battuta infelice, ecco tutto.

«Eh già, il nostro obiettivo è stupire i nostri ospiti» replicò ironico.

DeSouza rise.

Durante il pranzo a base di bistecche di caribù, nella minuscola sala mensa del commissariato, il professore raccontò ai due poliziotti le ultime novità sui progetti estivi della stazione scientifica. Parlando si incupì. Si trattava per lo più di nuovi tagli ai fondi e della cancellazione di vari progetti. La NASA aveva definitivamente abbandonato l’idea di inviare su Marte una navicella spaziale con equipaggio, e d’ora in avanti sarebbe stato molto più difficile accaparrarsi i loro finanziamenti.

«Anni e anni di duro lavoro e ormai siamo vicinissimi ad alcune scoperte sensazionali… ci manca tanto così.» Accostò l’indice al pollice della mano destra.

Stevie lanciò a Derek uno sguardo inequivocabile: «Visita molto meno divertente del previsto».

A fine pranzo Derek accese una sigaretta.

«Quel cacciatore, poi, non è mai stato più ritrovato eh?» Attaccò DeSouza in un tono a metà tra la domanda e l’affermazione.

Derek scosse il capo. «Ufficialmente è disperso e forse morto.»

«Ci sono nessi con la morte dell’altro tizio… come si chiamava? Wagner?»

«Taylor ha lavorato per lui per un certo periodo, ma se mi sta chiedendo se ci sono collegamenti tra le due morti devo risponderle di no, a parte naturalmente il fatto che l’Artide non è la meta ideale per degli sprovveduti.»

DeSouza fece un cenno verso il pacchetto di sigarette sul tavolo. «Posso prenderne una?»

Derek spinse le sigarette verso di lui e gli porse l’accendino. Aveva la sensazione che lo scienziato stesse per rivelare il vero motivo della sua visita.

DeSouza diede una boccata. «Il vero motivo per cui sono venuto…»

Facendo del suo meglio per ostentare una certa nonchalance, Derek lo interruppe. «Guarda un po’! Non è per gli stimoli intellettuali che solo io riesco a offrirle?»

DeSouza accennò un sorriso, poi tornò serio. «Non si tratta di un’emergenza, ma è un problemino che dobbiamo risolvere. Tra noi.»

Derek e Stevie si scambiarono un’occhiata. Derek diede l’ultimo tiro e spense la sigaretta. Voleva sembrare più serio, concentrato.

«Si tratta della serra.»

L’edificio era stato costruito qualche anno prima dell’arrivo di DeSouza, per scoprire se era possibile coltivare qualcosa sopra il settantesimo parallelo servendosi solo di energia solare e di un sistema di riciclaggio dell’acqua. L’esperimento era stato un fiasco e nel giro di pochi anni il progetto era stato abbandonato, anche se ufficialmente faceva ancora parte del programma della stazione.

«Forse sarebbe stato meglio demolirla; ci ho anche pensato ma avrebbe comportato un investimento eccessivo.»

La serra si ergeva su una rupe inaccessibile, affacciata sulla penisola di Colin Archer, e sembrava essere caduta lì da un’altra galassia. Si trovava a molti chilometri di distanza dall’edificio principale della stazione. Qualcuno doveva aver pensato che la rupe fosse la collocazione ideale, ma nessuno ormai aveva più il coraggio di confessare di chi era stata quell’idea aberrante.

«Be’, è un pugno in un occhio, ma non costituisce una minaccia ambientale al territorio, quindi per me può restare dov’è» commentò Derek.



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