La Danza del Gabbiano by Andrea Camilleri

La Danza del Gabbiano by Andrea Camilleri

autore:Andrea Camilleri
La lingua: it
Format: mobi, epub
Tags: Giallo
editore: Lupetto & Sigolla
pubblicato: 2008-12-31T23:00:00+00:00


Ma che si era mittuta 'n testa, la picciotta? Lui votiva semplicementi invitarla a una cena senza conseguenzia. Ma fu certo che la conseguenzia eventuale sarebbi arrinisciuto a scansarla senza perdiri la facci.

Il posteggio riservato ai visitatori era darre il flabbicato dello spitale, per arrivarci do vitti caminare deci minuti a pedi. Gallo dormiva, la vucca aperta, la testa appuiata narrè.

«Bongiorno!».

L'altro sussultò, raprì l'occhi, parse tanticchia cunfunnuto.

«Mi scusasse, dottore, ma ho un sonno attrassato che mi mangia vivo».

«Non dormisti stanotte?».

«Nonsi, e manco la notti avanti. Appena mi corco, mi piglia 'na gran botta di malo di stomaco. Ora haiu l'occhi che mi fanno pupi pupi e mi si chiuino da soli».

«Vatti a pigliare un cafè al bar dello spitale».

«Non ne ho gana».

«Senti, parliamoci chiaro, io non vado con uno che all'improviso gli può viniri 'na botta di sonno 'n mezzo a 'na strata traficata. Guido io, tu mettiti darre e dormi».

Gallo, che aviva veramenti bisogno di dormiri, non protestò. Tempo che il commissario fici manopira per nesciri dal parcheggio, che quello, messo in posizione orizzontale, era tummato in sonno chino.

Com'era prevedibile, non avivano ancora livato i posti di blocco in uscita da Fiacca e perciò la machina di Montalbano vinni fermata. Però al carrabbineri quell'omo stinnicchiato darre che si cummigliava la facci con un vrazzo non lo pirsuase. Stava calannosi al finestrino per diri qualichi cosa, ma po' ci aviva ripinsato e si era di colpo tirato narrò. Al commissario vinni 'n testa di fari uno sgherzo a Gallo. Intanto il carrabbineri aviva chiamato dù sò colleghi che s'avvicinarono quatelosi con le mano tenute a livello dell'impugnatura dei revorbari. Montalbano se la godiva, stava immobile con le mano bene in vista supra al volante.

«Che fa, dorme?» spiò il primo carrabbineri al commissario.

«Profondamente».

«Lo svegli».

«Lo svegli lei. Ma l'avverto che quando viene svegliato bruscamente diventa nervoso, può avere reazioni imprevedibili. Io gliel'ho detto, guardi che non voglio responsabilità».

«E come potrei svegliarlo?».

«Non so, con qualche parolina dolce, qualche carezzina...».

«Sta scherzando?».

«Le pare che io sia uno che fa scherzi?» replicò Montalbano facenno la facci offisa.

Allura il carrabbineri parlottò con l'altri dù e po' disse al commissario: «Scenda lentamente dalla macchina».

«Con le mani in alto?».

«Non c'è bisogno».

Montalbano, senza fari minorata, scinnì. Allura il carrabbineri raprì di scatto la portera posteriori e facenno un balzo di lato gridò: «Vieni fuori tu! Esci a mani alzate».

Gallo, arrisbigliato di colpo, a vidirisi tri armi puntate contro, si scantò a morti e si misi a fari voci: «Sono un agente di polizia! Non sparate!».

«Mostraci i documenti».

Gallo glieli ammostrò. Allura il primo carrabbineri spiò arraggiato a Montalbano: «Perché non ce l'ha detto che era un agente?».

«Perché non mi avete domandato chi era».

Il carrabbineri chiamò il marasciallo. Questi volle vidiri i documenti di Montalbano.

«Perché non si è qualificato?».

«Nessuno me l'ha chiesto. Il carabiniere qui presente mi ha rivolto la parola solo per domandarmi se il mio agente dormiva. E io gli ho risposto di sì. Deve durare ancora a lungo, 'sta storia?».

«No, commissario. Solo il tempo di una multa. E' sua la macchina?».



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