L' assassino degli scacchi e altri misteri matematici by Benoit Rittaud

L' assassino degli scacchi e altri misteri matematici by Benoit Rittaud

autore:Benoit Rittaud
La lingua: ita
Format: azw3, mobi, epub
editore: Barbera
pubblicato: 2007-04-10T22:00:00+00:00


oooooo

Quando Delpierre telefona, Furetière è stupito dalla propria mancanza di reale sorpresa. Deve fare uno sforzo per non rivelare il proprio turbamento al suo collega.

«OK, ha vinto» dice Furetière all’uomo che si è seduto nuovamente di fronte a lui. «Il mio collega ha perso il treno e il tratto di metropolitana in cui si trovava è rimasto effettivamente bloccato. Ecco i suoi soldi. Ora mi spieghi che rapporto c’è tra una caldaia che piagnucola e il mio orologio che ritarda».

«Volentieri», risponde il suo invitato. «Ma parlare fa venire sete, io berrei una birra, lei no?».

La diffidenza del cameriere non è scomparsa. Si fa pagare ancora in anticipo le consumazioni.

«Qualche settimana dopo aver perfezionato il mio dominio dei rumori della caldaia», inizia l’uomo dopo aver bevuto il primo sorso di birra, «mio padre comprò un magnifico orologio della Franca Contea. Fu una rivoluzione, perché il suo tic-tac regolare mi forniva uno strumento di misurazione dotato di irreprensibile precisione. Fui così in grado non solo di stabilire la partitura esatta della musica suonata dalla caldaia, ma anche di misurare gli intervalli di tempo tra tutti i rumori notturni della casa. In questo modo fui il primo ad accorgermi che un rubinetto perdeva. Benché fosse praticamente impossibile da notare, la perdita si era tradita al mio orecchio per la sua regolarità: ogni 15,4 secondi cadeva una goccia.

«Non vorrà farmi credere che era in grado di misurare il tempo al decimo di secondo!» protesta Furetière.

«Ma certo» risponde l’uomo con un tono più sorpreso che offeso, prima di ridimensionare: «è vero che, le prime sere, la mia tecnica non lo consentiva. Quando un intervallo di tempo durava più di quindici secondi e meno di sedici, mi accontentavo di supporre che la durata esatta fosse di quindici secondi e mezzo, e poi...».

Furetière si guarda intorno per convincersi che il mondo che lo circonda è ancora quello che lui conosce. Comincia a sudare, una cosa che normalmente gli capita solo davanti a un cliente particolarmente difficile.

«... e poi mi sono reso conto che bastava aspettare più a lungo per aumentare la precisione: se il tempo trascorso tra il passaggio di due gocce è superiore ai quindici secondi e mezzo, allora la terza goccia si farà sentire dopo il trentunesimo secondo che segue il passaggio della prima. In caso contrario, significa che il tempo effettivo che passa tra due gocce è inferiore a quindici secondi e mezzo. Nel caso di quella perdita, il rumore dell’undicesima goccia si produceva 154 secondi dopo quello della prima. L’intervallo tra due gocce si otteneva perciò dividendo 154 per 10 - e non per 11, contrariamente a quanto avevo creduto all’inizio - ossia 15,4 secondi».

Adesso Furetière è sicuro di avere a che fare con un maniaco depressivo, incapace di concentrarsi su uno stesso argomento per più di quattro frasi e che vaga quindi senza passaggi logici dall’astrologia antica ai problemi di rubinetti. I calcoli che ha appena sentito sono seri, o fanno solo parte del vasto arsenale di divagazioni di cui quell’uomo sembra



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