Io so’ io by Sergio Rizzo

Io so’ io by Sergio Rizzo

autore:Sergio Rizzo [Rizzo, Sergio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2024-05-15T00:00:00+00:00


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La famiglia viene prima di tutto

Matteo Salvini, 7 luglio 2020

Forza Lazio

Nel Paese più mollemente predisposto all’emulazione dei potenti la nuova coniugazione del verbo «tenere famiglia» fa scuola ovunque. Perfino nello sport.

Nel palazzo, Marco Mezzaroma si sente a casa. E non perché sia stato legato sentimentalmente a Mara Carfagna, ex parlamentare forzista emigrata alla corte di Carlo Calenda. O perché, dettaglio comunque non insignificante, sia il cognato del senatore di Forza Italia Claudio Lotito. Racconta Simone Canettieri sul «Foglio» che Mezzaroma si può onorare dell’amicizia di Giorgia Meloni. Anzi, di entrambe le sorelle Meloni. E per certi versi Arianna non ha meno potere di Giorgia. È il factotum del partito che dal 25 settembre 2022 comanda nel Paese. Il 24 agosto 2023 Giorgia Meloni la nomina capo della segreteria politica di Fratelli d’Italia nonché responsabile del tesseramento.

A via della Scrofa 39, la sede romana del partito, ex dimora di Alleanza nazionale di Gianfranco Fini e prima ancora del Movimento sociale di Giorgio Almirante, non si muove foglia che Arianna non voglia. Dicono che Giorgia si fida soltanto di lei, e lei ricambia la fiducia facendo filare tutti dritto. Compreso il consorte Francesco Lollobrigida da Tivoli, ministro della Sovranità alimentare, cioè di quello che una volta si chiamava Agricoltura. Poltrona sulla quale il cognato della premier si ritrova collocato dopo la vittoria elettorale più per meriti familiari che per competenza professionale. Non avendo mai Lollobrigida frequentato i campi, come conferma il cursus honorum.

Invece Mezzaroma il campo (di calcio, s’intende) l’ha frequentato: è stato azionista della Salernitana insieme al marito di sua sorella Cristina. Cioè Lotito. Il quale somma l’incarico di senatore di un partito della maggioranza meloniana alla qualifica di pezzo da novanta del calcio italiano. Da vent’anni fa e disfa gli organigrammi degli apparati condizionando anche le politiche fiscali a favore delle squadre: adesso che è in Parlamento le scrive addirittura lui. Da vent’anni è il padrone della Lazio. Club per cui in passato, stando a «la Repubblica», sembra tifasse Giorgia Meloni. Ma Arianna smentisce. «Sfatiamo un falso mito. Io e Giorgia non siamo laziali. Abbiamo sempre tifato Roma. A casa solo mamma è biancoceleste. Ora lo sono anche le mie figlie perché mio marito, Francesco Lollobrigida, è lazialissimo», dichiara al «Messaggero». Fede sempre rivendicata, anche con prese di posizione politica. Come quella volta che nell’autunno 2021 il cognato di Giorgia, allora capogruppo di Fratelli d’Italia, s’indigna pubblicamente perché il governo francese temendo incidenti ha vietato la trasferta ai tifosi della Lazio per la partita di Europa League con l’Olympique Marsiglia. Confessa di sperare che la sua squadra del cuore si annetta il Flaminio per intitolarlo a Tommaso Maestrelli, l’allenatore della Lazio del primo scudetto del 1974. Ma deve accontentarsi di vederla ancora giocare all’Olimpico, in affitto. Che Lotito paga al proprietario dello stadio. Ovvero la società Sport e Salute, cassaforte pubblica di cui dal giugno 2023 suo cognato Marco Mezzaroma è presidente.

La tenaglia Meloni-Lotito si rivela micidiale. E per i rivali di Mezzaroma che aspirano a quel posto prestigioso la strada è sbarrata.



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