Il Viaggio Di Parvana by Deborah Ellis

Il Viaggio Di Parvana by Deborah Ellis

autore:Deborah Ellis [Ellis, Deborah]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788858624098
Google: 66eUKINqWXkC
editore: Rizzoli
pubblicato: 2012-02-06T23:00:00+00:00


Dodici

Passarono la notte nella piccola capanna. Leila divise il suo materasso con Parvana e Asif dormì accanto ad Hassan. Parvana cadde in un sonno profondo, senza sogni.

La svegliarono le mosche.

Dovremo fare qualcosa, pensò mentre si grattava i morsi d’insetto alle caviglie. Avrebbero dovuto fare qualcosa anche per le pulci nei letti, pensò.

Si rese conto che aveva deciso di fermarsi per un po’.

Gli altri dormivano ancora. Con delicatezza, Parvana sollevò il braccio di Leila, che le attraversava il petto, e uscì.

La radura era un piccolo mondo racchiuso in se stesso. Dal modo in cui le colline la circondavano, era difficile dire se c’era qualcosa, là fuori.

Parvana fece il giro della piccola capanna. Sul retro c’era un pezzo di terra che sembrava essere stato un orto. Nel terreno erano piantati dei bastoni che dovevano aver sorretto piante di pomodori, come quelle che aveva visto negli orti dei villaggi che aveva attraversato con suo padre.

Vicino all’orto c’era una gabbia arrugginita piena di piccioni: la gabbia era più alta di Parvana, ma il bastone che la reggeva si era rotto e poggiava per terra. Il suolo era ricoperto di escrementi. La maggior parte dei piccioni saltellavano nel letame sul fondo. Uno stava cercando di aprirsi un varco in un buco della rete. Parvana infilò la mano nell’apertura e sentì la testa morbida del piccione contro il palmo.

«Ieri sera abbiamo mangiato uno di questi» disse Leila alle sue spalle. «Ne mangiamo solo qualcuno, così loro continuano a fare i piccoli e noi ne abbiamo altri da mangiare.»

Leila portò Parvana a fare un giro della radura. «Questi sono alberi di mele» disse indicando due alberi incolti dalle foglie di un verde brillante, con piccole mele verdi che pendevano dai rami. «Le mele saranno mature in autunno. Sono buone, ma bisogna mangiare attorno ai vermi.»

In un altro punto del cortile c’erano sacchi di farina e di riso. Parvana vide dei buchi fatti dai topi in alcuni sacchi.

«Vieni a vedere la mia casa del tesoro» disse Leila.

La casa del tesoro si rivelò in realtà un insieme di assi di legno appoggiate a una roccia. Leila spostò una delle tavole. Parvana diede un’occhiata all’interno e vide latte di olio per cucinare, rotoli di tessuto, una scatola di lampadine, pentole, sandali di diverse misure, un copricapo da uomo, un rotolo di corda, diversi thermos e una scatola di pezzi di sapone, alcuni dei quali mangiucchiati dai topi.

«Da dove arriva tutta questa roba?» chiese Parvana.

«Un venditore ambulante è saltato per aria nel campo. Quella fu davvero una giornata buona. Abbiamo trovato tutte queste cose. Questo vestito me lo sono fatto con un pezzo di quella stoffa.»

Parvana cercò di capire: «Vuoi dire che vai nel campo quando senti un’esplosione?»

«Certo, è così che ho trovato anche voi, no?»

«Cosa è successo al venditore ambulante?»

«Oh, lui è saltato per aria. E così anche il suo carro e i suoi vestiti. Niente che potessimo riutilizzare. Ho dovuto fare un sacco di viaggi per portare qui tutte queste cose.»

Parvana immaginò Leila come un ragno in attesa che una mosca cada nella sua trappola.



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