Guerra di mutanti by Walter Ernsting

autore:Walter Ernsting
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solaris Editrice - Milano
pubblicato: 2019-04-06T16:00:00+00:00

* * *

Monterny potè sentire che ora Tatiana stava staccandosi da lui per prendere contatto con il suo telecinetico. Immaginò che cosa volesse da lui e decise di usare questa opportunità per mettere alla prova chi fosse realmente il più forte dei due.

Essendo un telepata comprese l’ordine che lei aveva dato a Roster. Ma poiché non era soltanto un telepata ma anche un ipnotizzatore, si limitò a dare un contrordine.

Indeciso, Roster si fermò a metà: lentamente si rimise a sedere. Il Supermutante era più forte dello psicoraggio. Monterny si sentì trionfante… finché improvvisamente Roster si rialzò dalla sedia. Lentamente si diresse alla porta e uscì nel corridoio.

Per un momento Monterny rimase a fissarlo, perplesso, poi bestemmiò e riapplicò il suo controllo ipnotico con maggiore forza. Ma notò subito che i suoi sforzi urtavano una forte resistenza che non riusciva a superare. Non sapeva che nel frattempo André Noir, l’ipnotizzatore di Rhodan, aveva congiunto le sue forze con quelle di Tatiana. Sostenuto dagli psicoraggi di Tatiana, André Noir era diventato più forte del Supermutante!

Il fatto di essere stato sconfitto provocò un disastroso effetto su Clifford Monterny. Il suo fallimento tecnico di vincere la battaglia contro il suo super-nemico Perry Rhodan non intaccava in modo particolare il suo orgoglio, ma egli si rifiutava semplicemente di credere di aver perso contro Rhodan anche in un conflitto mentale.

Avrebbe potuto uccidere Roster ma non lo fece perché ciò avrebbe dato come risultato una indesiderabile reazione da parte degli altri mutanti che sarebbe potuta diventare critica nella situazione attuale. Sapeva che poteva tenerli sotto controllo se dovevano affrontarlo da soli, ma se fossero stati rafforzati mentalmente dai mutanti di Rhodan le loro forze combinate lo avrebbero facilmente battuto.

Fuga? Abbandono?

Le labbra di Monterny si strinsero a formare una riga sottile. Naturalmente aveva già preso in considerazione una possibilità del genere e sotto questo aspetto non aveva trascurato niente. Il suo terzo cacciatorpediniere lo attendeva nel suo hangar sotterraneo, pronto per tutte le eventualità. Questa nave, lunga appena trenta metri, poteva essere manovrata anche solo da lui. A bordo c’erano provviste di ogni genere. Era bene armata. Poteva raggiungere, con questa nave, la velocità della luce. E sul pianeta Marte era in attesa il suo ultimo e più orripilante mutante che il padrone poteva usare per qualunque azione ritenesse necessario, per quanto mostruosa potesse essere.

Perché dunque attendere fin che si trovasse con le spalle al muro senza speranza di districarsi da questa situazione?

Clifford Monterny fece un ultimo tentativo di riprendere il controllo di Roster Deegan ma dovette convincersi subito che i suoi sforzi erano vani. Tuttavia continuò a tentare. Era deciso a dare a Rhodan pane per i suoi denti fino all’ultimo.

Mentre Roster stava aprendo l’uscita di emergenza della fortezza sotterranea e la mente di Tatiana era concentrata su questo nuovo compito, il Supermutante diede ordini postipnotici ai suoi mutanti e bloccò i loro cervelli con psico-barriere. Sapeva fin troppo bene che sarebbe stata solo questione di tempo prima che queste barriere cadessero. Ma questo passo gli avrebbe offerto un ulteriore vantaggio e lui aveva bisogno disperatamente di guadagnare tempo.

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